Una sintesi delle considerazioni introduttive del prof. Romano Prodi, Presidente del Comitato scientifico di MIT Technology Review, al Premio Giovani Innovatori Italia 2016.
di Romano Prodi
Le nuove tecnologie che sempre hanno suscitato visioni fantastiche del futuro. Quest’anno, oltre a grandi speranze, s stanno generando anche profonde preoccupazioni.
L’attenzione si è concentrata su due temi fondamentali: CRISPR e Deep Learning.
CRISPR è un acronimo che indica una nuovissima modalità per apportare modifiche al DNA al fine di cambiarne le caratteristiche a bassissimo costo e in tempi molto rapidi.
La manipolazione del DNA diventa possibile in maniera diffusa e con minime possibilità di controllarne gli effetti. Ciò può portare a soluzioni per patologie oggi incurabili.
Considerata la delicatezza delle sue conseguenze, quando applicate all’uomo queste procedure sono oggi bandite nei più importanti parsi del mondo. Fatta eccezione per la Cina.
Deep Learning è un insieme di algoritmi che possono estrarre indicazioni e fattori di comprensione dalle grandissime quantità di dati continuamente raccolti nella rete di terminali digitali, tra cui oggi viviamo.
L’intelligenza artificiale che ne deriva, non è più uno strumento per eseguire ordini pre programmati. È uno strumento in grado di costruire risposte deducendole dalla osservazione dei segnali dall’ambiente esterno.
CRISPR e Deep Learning hanno in comune due aspetti:
– una enorme potenzialità di compiere funzioni utili;
– una altrettanto enorme imprevedibilità di conseguenze.
Il problema non è, dunque, esclusivamente scientifico e tecnologico, ma essenzialmente politico. È, infatti, il problema di come permettere lo sviluppo delle potenzialità, limitando allo stesso tempo i rischi della imprevedibilità.
È il problema di allargare la prospettiva dai contesti particolari a quelli di carattere più generale, come la povertà e le differenze nelle condizioni di vita, le minacce ambientali, le crescenti tensioni geopolitiche, a cui anche la scienza e la tecnologia forniscono il loro non sempre prevedibile contributo.