Per contribuire ad avvicinare i ragazzi alla scienza proprio nel momento decisivo per le loro scelte future, Eni si è fatta promotrice di “Scienze in Atto”.
di Luca Longo
“Fiducia e interesse per la scienza, ma di intraprendere una carriera scientifica non se ne parla nemmeno”. Questo, secondo il rapporto europeo “Science Education for responsible Citizenship”, confermato dal progetto “ROSE: the Relevance Of Science in Education”, l’atteggiamento degli studenti italiani.
Gli studi comparativi, focalizzati proprio su ragazzi europei che – negli ultimi anni della scuola secondaria – si apprestano a compiere scelte decisive per il proprio futuro, evidenziano una criticità tutta italiana.
Da un lato, i nostri studenti esprimono un elevato livello d’interesse e di fiducia nei confronti della scienza, spesso superiore a quello rilevato in altri Paesi.
In generale, infatti, i giovani italiani si caratterizzano per un interesse medio-alto verso gli argomenti scientifici. Per la maggior parte, soprattutto per i ragazzi, i temi più affascinanti hanno risvolti applicativi, ma non manca una certa attenzione per la ricerca di base, che invece incuriosisce di più le ragazze indipendentemente dalle possibili applicazioni pratiche.
Al forte interesse per gli argomenti scientifici corrisponde un’elevata fiducia nella scienza, rivolta soprattutto agli aspetti che possono contribuire a migliorare la vita quotidiana.
Non sorprende, pertanto, che ben quattro studenti su cinque la considerino fondamentale per la società.
Dall’altro lato, questa visione ottimistica complessiva si stempera quando la scienza si unisce all’impegno scolastico. Anche se i giovani italiani riconoscono la rilevanza delle discipline scientifiche a scuola e ammettono che esse stimolano la loro curiosità, sono convinti che studiarle sia difficile e poco attraente e non vedono il proprio futuro proiettato verso una carriera scientifica.
È probabile che la scarsa tendenza a immaginarsi gli scienziati di domani dipenda, almeno in parte, dalla difficoltà nel conciliare le aspirazioni professionali delle giovani generazioni e la comune rappresentazione del lavoro del ricercatore, influenzata da serial televisivi e da una divulgazione scientifica spesso naïf quando non decisamente irresponsabile.
Altrettanto in ombra appare la figura dello scienziato. Benché gli studenti manifestino fiducia nei benefici prodotti dalla ricerca, non si può dire che abbiano lo stesso atteggiamento per chi opera nella scienza.
Rispetto al passato recente, infatti, è aumentato il livello di scetticismo: oggi solo uno studente su due è disposto a riconoscere una completa indipendenza e obiettività agli scienziati.
Per contribuire ad avvicinare i ragazzi alla scienza proprio nel momento decisivo per le loro scelte future, Eni si è fatta promotrice di “Scienze in Atto”.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Eniscuola (che da trent’anni porta nelle scuole la cultura dell’energia e dell’ambiente) e, soprattutto, con due grandi realtà novaresi: la Fondazione Teatro Coccia ed il Centro Ricerce Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente.
Partito ufficialmente lo scorso 29 ottobre, si concluderà nel maggio 2016 ed è rivolto agli studenti delle scuole secondarie della provincia di Novara: coinvolge le classi del triennio degli istituti superiori di Novara: I.T.I. “Omar”, I.T.I. “Fauser”, Liceo Scientifico “Antonelli” e Liceo Artistico Musicale Coreutico “Casorati”.
Il progetto mira ad avvicinare i ragazzi ai temi della scienza, e a favorirne una personale rielaborazione attraverso la creazione di contenuti che verranno rappresentati con diverse forme artistiche.
Dopo una fase di ricerca, gli studenti, divisi in gruppi e seguiti da drammaturghi e sceneggiatori professionisti, avranno il compito di tradurre le informazioni scientifiche in uno spettacolo teatrale, un cortometraggio e un racconto musicale.
Un’altra squadra di ragazzi realizzerà un cortometraggio “the making of” in cui documenterà gli incontri didattici e di approfondimento che si realizzeranno nel corso dell’anno scolastico fra gli studenti e i ricercatori del centro ricerche Eni di Novara.
La rosa dei temi è stata scelta dagli studenti stessi su Facebook basandosi sulle Briciole di Scienza, realizzate dalla Fondazione Eni Enrico Mattei: sei clip che raccontano in modo semplice e brillante l’energia e le nuove tecnologie.
Lo scorso 7 ottobre, presso l’Istituto Fauser, gli studenti coinvolti nel progetto si sono incontrati con un esperto di divulgazione scientifica per individuare i tre temi da trattare più interessanti fra quelli proposti.
I tre video che hanno ottenuto più ‘like’ sono stati al centro dell’incontro del 29 ottobre.
Al Teatro Coccia, con l’aiuto del trio comico “I Boiler” e degli scienziati che guidano quei progetti, i ragazzi hanno scelto i concentratori solari luminescenti come argomento da sviluppare preferendolo agli altri due argomenti finalisti: idrogeno vettore energetico e la chimica verde.
Il Teatro Coccia si occuperà della messa in scena degli scritti da loro prodotti, avvalendosi della collaborazione di attori e registi professionisti.
I lavori verranno rappresentati a maggio in un grande appuntamento aperto a tutti gli studenti delle scuole di Novara e provincia, e la performance potrà essere seguita in diretta streaming sul sito Eni e sul canale YouTube di Eniscuola.
Se il progetto avviato qui entusiasmerà i ragazzi delle scuole secondarie novaresi, nei prossimi anni Eni si propone di estenderlo ad altre realtà italiane. E se almeno uno fra quei ragazzi e quelle ragazze troverà il coraggio per lanciarsi in una carriera scientifica, sarà stato un successo.
(SA)