Somigliano ai Gummy Bear i nuovi robot per la cura e la prevenzione

Scienziati svizzeri hanno creato microscopici muscoli in idrogel capaci di manipolare e stimolare meccanicamente i tessuti biologici.

di MIT Technology Italia

Ricercatori della Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne hanno creato nuovi robot morbidi, biocompatibili, che potrebbero essere utilizzati per terapie mirate, diagnosi o prevenzione. Lo studio svizzero è stato pubblicato su Lab on a Chip.

La squadra di ricerca di Selman Sakar, professore dell’istituto di ingegneria meccanica della EPFL, ha sviluppato micromacchine capaci di stimolare meccanicamente le cellule ed i microtessuti. Questi strumenti, alimentati da muscoli artificiali della misura di una cellula, sono in grado di eseguire compiti manipolatori complessi a livello microscopico. Si tratta di microattuatori e dispositivi robotici morbidi attivati a distanza con raggi laser. Il loro progetto può incorporare anche chip di microfluidica, adatti all’esecuzione di test combinati che necessitino di una stimolazione sia chimica che meccanica ad alto rendimento di svariati campioni di tessuti.

L’idea è nata dall’osservazione del sistema locomotorio, un sistema modulare alimentato dalla contrazione di attuatori distribuiti le dalla deformazione di meccanismi. I ricercatori possono creare svariate macchine. Il sistema realizza uno scheletro compliant a partire da semplici componenti in idrogel, per poi connetterlo ai microattuatori grazie a ‘tendini’ in polimeri
Gli attuatori si contraggono rapidamente una volta esposti a luce infrarossa, dando il via al processo meccanico che alimenta la macchina (video).

I ricercatori si aspettano che i piccoli robot possano portare a grandi vantaggi non solo nella ricerca, ma anche in campo clinico, come piccoli impianti medici per stimolare meccanicamente tessuti o per la somministrazione di agenti biologici.

(lo)

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