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Intervista a Andrea Cuomo, (Executive Vice President Advanced Systems Technology & Special Project di STMicroelectronics) che illustra le soluzioni di microelettronica con le quali contribuire ad affrontare e risolvere i problemi della vita quotidiana.

di Matteo Ovi

Ing. Cuomo, in un incontro con il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, nella sua veste di Presidente di ANCI, avete parlato di Smart Cities e di sviluppo sostenibile.


Qual è il contributo che una società high tech come STMicroelettronics può offrire in questo ambito?

Pensiamo che vi siano parecchi argomenti sui quali noi e i Comuni possiamo ottenere risultati importanti per offrire un costante miglioramento dei servizi offerti ai cittadini, nell’ottica degli accordi presi tra i sindaci per l’Europa 2020.

Quali, per esempio?

I campi in cui un’azienda come ST potrebbe intervenire sono estremamente diversificati: mobilità, sicurezza, domotica, risparmio energetico, sanità. Tutti temi di grande importanza, ma anche facilmente dispersivi se non si definiscono insieme in partenza priorità e risorse disponibili.

Esistono problemi specifici di ogni città e altri comuni a tutte?

Certo, e le possibilità sono enormi. Ciò che si dovrebbe iniziare a fare, è identificare temi che portino risultati applicabili al maggior numero possibile di città.

Sembra un processo complesso per arrivare a realizzare prodotti industriali in grado di aiutare nella fornitura di servizi al cittadino, tanto diversi tra loro.

I tempi di sviluppo sono ovviamente vincolati dalla natura del prodotto e dalla presenza o meno di elementi esistenti che possano già venire adoperati per soddisfare le diverse richieste.


Il problema è complicato dal fatto che talvolta manca persino la consapevolezza del pubblico su quali siano le priorità o le possibilità della tecnologia.

Mi permetta un esempio: quando si parla di illuminazione intelligente,si pensa alle lampade a LED e alla capacità di accenderle o spegnerle in remoto. Pochi sanno che una grande fonte di risparmio potrebbe venire da una semplice sensoristica installata sui pali della luce e capace di rilevare le presenze per spegnere buona parte dell’illuminazione quando la strada è deserta, riaccendendola al passaggio di un veicolo, di una bicicletta o di un pedone.


Tornando alla prima domanda, ho molto apprezzato l’approccio concreto del presidente Delrio, che ha ben chiaro come i cambiamenti debbano necessariamente partire dalle città e dai loro bisogni e come l’invenzione di un nuovo mercato richieda una corretta comunicazione tra tutti gli operatori per definire il prodotto più adatto al servizio che si vuole offrire.

Che tempi prevedete per cominciare a mostrare qualcosa di concreto?

Dove si deve partire da zero, i tempi saranno lunghi, ma generalmente un anno di sviluppo, seguito da un anno per la definizione della catena produttiva costituiscono un periodo che rientra nelle nostre capacità. Certi prodotti, però, come un dispositivo portatile per il monitoraggio di alcuni parametri vitali degli anziani, o reti di sensori di qualità dell’aria o del rumore, potrebbero venire messi in produzione e distribuiti già nel giro di pochi mesi.

Per capirci meglio, a quali servizi specifici si riferisce?

Trattiamo qui di controllo remoto di alcuni parametri quali il ritmo respiratorio, il battito cardiaco e il movimento nei pazienti (un chip delle dimensioni di una scatola di fiammiferi da applicare sul petto del paziente con un cerotto), oppure di illuminazione stradale centralizzata intelligente, o di sistemi di monitoraggio del traffico tramite tracciamento dei servizi pubblici (individuazione di ingorghi e deviazione/alleviamento del traffico tramite semafori), o sistemi per la sicurezza a sorveglianza automatizzata e connessa in tempo reale con le Forze dell’Ordine per segnalare scenari sospetti e situazioni di pericolo. Oppure, a livello domestico, sistemi specifici per gli anziani (segnalatori di caduta, monitoraggio del frigorifero per inviare ordini automatici di acquisto quando finiscono alcuni alimenti fondamentali) e altro ancora.

Quali soluzioni di microelettronica ritiene attualmente più avanzate?

Partiamo da traffico e mobilità. Stiamo lavorando alla progettazione di sistemi di controllo e notifica dei parcheggi liberi nelle città, oltre a sistemi per il controllo e l’accesso ad aree della città che in certe ore del giorno saranno a pagamento. Nel settore del risparmio energetico stiamo mettendo a punto sistemi intelligenti di monitoraggio e controllo remoto dell’illuminazione

urbana.

Nel campo della sicurezza, stiamo integrando sensori e camere per il monitoraggio del movimento di pedoni e veicoli. L’integrazione di tutti questi sotto sistemi potrebbe certamente portare a una gestione ottimale della mobilità, in termini sia di costi, sia di sicurezza e di servizio ai cittadini; in ultima analisi, di vivibilità delle nostre città. Infine nell’ambito della salute, come già accennato, stiamo completando un dispositivo portatile e indossabile di monitoraggio della frequenza cardiaca, di stima dell’attività fisica, di misurazione del ritmo respiratorio e della posizione del corpo, che permette di tenere sotto controllo da remoto persone a rischio, permettendo loro di svolgere una vita normale e con un minimo ricorso a personale sanitario specializzato.

Un bel pacchetto di soluzioni! E i prossimi passi?

Continuare il dialogo a livello concreto con le città, coinvolgendo altri attori per capire quali sono le priorità e quali le soluzioni più largamente condivise.


A quel punto, l’utilizzazione diffusa della tecnologia per migliorare la vivibilità delle nostre metropoli rappresenterà un passo obbligatorio.