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Una collaborazione premiante ma complessa.

di Davide Passoni

SIR Soluzioni Industriali Robotizzate nasce a Modena nel 1984, grazie all’inventiva del fondatore Ing. Luciano Passoni, e si dedica sin da subito alla realizzazione di linee e celle robotizzate di tipologia industriale, progettate e costruite in accordo alle specifiche esigenze del cliente, utilizzando i robot forniti dai principali costruttori internazionali (ABB, Fanuc, Kuka, Comau, Universal Robot).

La produzione dell’azienda, che si pone sul mercato come un vero e proprio system integrator, è quindi di tipologia non standardizzata, poiché ogni singolo problema di automazione è sostanzialmente differente da tutti gli altri: la progettazione di un nuova linea o cella, sia da un punto di vista meccanico che elettronico, avviene spesso traendo le mosse da un vero e proprio foglio bianco.

L’azienda si è dedicata in questi 35 anni alla realizzazione di applicazioni in tutti i settori produttivi industriali in cui possano essere utilizzati i robot antropomorfi, al fine di sgravare l’operatore da compiti ripetitivi o pericolosi, aumentando al contempo la produttività e rendendo costante la qualità della manifattura. I campi di applicazione spaziano dall’automotive all’aeronautica, dalla fonderia alla general industry, dalla plastica e compositi al food & beverage.

La stessa tipologia delle realizzazioni copre a 360 gradi tutti gli ambiti di utilizzo della robotica: dall’assemblaggio ai processi di finitura dopo la prima lavorazione, dai compiti pesanti di fonderia (quali taglio, sbavatura e preparazione delle anime) alla saldatura, dalla manipolazione alla palletizzazione, per giungere infine alle più avanzate applicazioni di robotica collaborativa, in cui manipolatori intelligenti lavorano a stretto contatto con l’operatore umano.

Il percorso della realizzazione di un impianto robotizzato passa inizialmente dal recepimento di una particolare esigenza produttiva del cliente (con studio del relativo settore industriale) che si tramuta nella redazione di un’offerta comprensiva di layout e costi. Nel caso tale offerta divenga ordine, SIR si dedica alla progettazione meccanica ed elettronica, seguite dall’assemblaggio, dalla programmazione e dalla messa in servizio dell’impianto presso la sede di Modena. Una volta terminato con successo il collaudo preliminare, la linea o la cella robotizzata viene smontata, spedita e nuovamente assemblata presso la sede del cliente, per passare infine sotto custodia del nostro reparto di service ed assistenza. Sono più di 3800 gli impianti SIR funzionanti nel mondo, spesso per 24 ore su 3 turni, e presso i più prestigiosi clienti che operano nei settori precedentemente menzionati.

Il 2015 segna un punto di svolta fondamentale nella storia della SIR: L’ingresso del gruppo cinese Wolong quale nuovo socio di maggioranza. Avvenuto per un evento quasi fortuito. Il gruppo Wolong, sito a Shangyu, 300 km a sud di Shanghai, e forte di numerosi filiali distribuite in tutto il globo, rappresenta un colosso, quotato in borsa e localmente denominato “la Siemens d’Oriente”. Con un fatturato annuo di 1.460.000.000€ e un numero di dipendenti ormai pari a 18.000 unità, Wolong è dedita alla costruzione di motori e azionamenti elettrici per tutti i campi di utilizzo: dai motori di piccole dimensioni utilizzati nei condizionatori agli enormi propulsori elettrici per navi e treni. I clienti sono innumerevoli in tutto il mondo: tra i tanti, Panasonic e Mercedes Daimler.

Il fondatore del gruppo, Mr. Chen Chen, è legato da decenni, dal punto di vista del business, alla società WAM di Cavezzo, leader mondiale nella realizzazione di coclee e dispositivi per il trattamento e la separazione di materiali solidi e liquidi, collaborazione che nel tempo è sfociata in una solida amicizia tra lo stesso Mr. Chen e il proprietario del gruppo modenese, il Sig. Marchesini. È proprio quest’ultimo che nel 2014 ha portato in SIR il fondatore di Wolong, desideroso di visitare un’eccellenza italiana nel campo della robotica avanzata. Mr. Chen è rimasto affascinato dalla tecnologia e dai possibili risvolti che l’introduzione della robotica avrebbe potuto avere sulle linee produttive della propria azienda, ancora sostanzialmente organizzata su una manifattura di tipo semi-manuale coadiuvata da automazioni rigide di vecchio stampo. Un lungo e oneroso processo di due diligence terminato nel 2015 è sfociato nell’acquisizione, da parte di Wolong, del pacchetto di maggioranza di SIR, con una partecipazione minoritaria di WAM. I motivi trainanti dell’acquisizione sono stati essenzialmente due:

Il primo, meno importante, di tipo economico, poiché la SIR è sempre stata un’azienda sana, solida e appetibile, con fatturato e utile in costante crescita, se si eccettuano i difficili anni del 2009 e 2010.

Il Secondo, la prospettiva futura di una diretta collaborazione con Wolong che ha guidato Mr. Chen a chiudere questa acquisizione: grazie a SIR, Wolong avrebbe potuto vantare all’interno del gruppo un’azienda ad elevato contenuto tecnologico dedita alla realizzazione di sistemi robotici industriali. In tal modo, si poteva ottenere un duplice vantaggio per entrambe le società: Wolong avrebbe potuto automatizzare le sue aziende grazie alla realizzazione di commesse intercompany, mentre SIR avrebbe d’altro canto potuto accedere ad una quota di fatturato costante e sicura, garantita dalle esigenze del gruppo stesso.

La realizzazione di commesse intercompany, razionalizzate mediante un piano di crescita appositamente predisposto, era ed è una delle condizioni fondamentali dell’accordo di collaborazione tra le società, accordo che prevede anche un business plan di sviluppo e internazionalizzazione della SIR stessa, per poterla rendere conforme alle esigenze del mercato del futuro.

Il know-how tecnico e la progettazione sono rimaste a Modena, come anche la produzione e la realizzazione di qualsiasi commessa destinata al mercato italiano ed estero, con alcune eccezioni riguardanti il solo mercato cinese. Il grande valore della SIR è rappresentato dal capitale umano, e dalle relative esperienze di chi vi lavora. Non vi è quindi mai stato in tal senso, dal 2015 (anno in cui sono entrati i cinesi) ad oggi, alcun pericolo di rilocalizzazione, né mai vi sarà, semplicemente perché non vi sono macchinari o processi produttivi da rilocalizzare. Anche la stessa costruzione degli impianti, successivamente alla loro progettazione interna, avviene a Modena utilizzando un indotto locale altamente specializzato.

SIR si occupa, successivamente alle fasi di progettazione, dell’assemblaggio e della programmazione finale, anche queste realizzate da personale interno Parallelamente, SIR si è impegnata a far nascere e crescere una realtà locale, denominata SIR China, sita all’interno degli stabilimenti Wolong a Shangyu e dedita inizialmente al service e all’affiancamento dei tecnici italiani durante le fasi di installazione degli impianti realizzati a Modena per il mercato cinese.

Negli anni successivi all’acquisizione, SIR Italia è passata dai 22 milioni di euro di fatturato del 2015 ai 38 milioni attuali, con una crescita molto elevata anche dal punto di vista dell’utile, mantenendo più o meno il medesimo staff di 100 persone (coadiuvate da oltre 50 collaboratori esterni che lavorano in pratica quasi esclusivamente per SIR stessa) e incrementando di conseguenza il fatturato pro-capite (ma anche il ritmo e lo stress di lavoro). SIR China è nel frattempo cresciuta sino ad occupare 40 addetti, coadiuvati da un general manager italiano residente in Cina e da un responsabile tecnico nostrano. La SIR cinese si è organizzata con una struttura simile alla sorella maggiore, con i propri reparti dediti all’avanprogetto, alla progettazione meccanica ed elettronica, all’assemblaggio e al service.

Oltre alle commesse intercompany, la società si è pian piano rivolta anche ai clienti esterni, proponendo soluzioni di robotizzazione in diversi settori, viste le notevoli possibilità offerte dal mercato cinese e la presenza di numerose realtà produttive nei dintorno di Shangyu, in particolar modo nell’ambito della fonderia.. Qualora le applicazioni presentino invece un’alta complessità, siano esse intercompany o rivolte a clienti esterni, continuano ad essere di esclusivo appannaggio di SIR Italia in tutte le fasi produttive, compresa l’installazione presso cliente. Solo in questo ultimo step del percorso produttivo i tecnici italiani vengono affiancati da equivalenti figure cinesi.

Certamente l’ingresso dei cinesi ha comportato delle notevoli modifiche nel modus operandi della SIR: innanzitutto, da un punto di vista burocratico, la nostra amministrazione si è dovuta confrontare con le esigenze di un gruppo quotato in borsa. Se da un lato queste procedure comportano una notevole mole di lavoro aggiuntivo, dall’altro hanno contribuito a creare più ordine nel controllo e nella gestione quotidiana, A parte questa diversa visione economica, da un punto di vista strategico commerciale la presenza della Wolong ci ha permesso di uscire dal provincialismo e di aprirci alla internazionalizzazione.

Questo processo era certamente già cominciato qualche anno prima SIR non poteva rimanere di certo ancorata esclusivamente al mercato italiano: ora l’azienda ha un portafoglio clienti che abbraccia Europa, America e Asia, e oltre il 60% del fatturato è generato da applicazioni consegnate all’estero, grazie al buon nome che SIR si è creata negli anni. Al già esistente ufficio commerciale in Germania (Gunzburg), se ne è aggiunto un altro negli Stati Uniti (Dallas, Texas), ospitato presso la sede locale del gruppo WAM e ne verrà aperto uno a Monterrey (Messico), presumibilmente nel corso dell’anno corrente..

Oltre all’internazionalizzazione, un altro processo strategico ha trovato nuova vitalità grazie alla compartecipazione dal gruppo Wolong: la standardizzazione del prodotto. È chiaro che in un’azienda che produce prototipi, non si potrà mai arrivare alla piena definizione di un prodotto standard; si può invece puntare alla standardizzazione di singoli moduli che possono essere utilizzati trasversalmente in settori e applicazioni completamente differenti, In un ambito dove tutto deve essere costruito su misura.

La modularizzazione di singoli gruppi può portare a un risparmio del 20-30% nella fase di progettazione e realizzazione e, grazie all’industrializzazione, nel miglioramento della performance e dell’efficienza di funzionamento. Poiché queste scelte strategiche sono nate antecedentemente all’ingresso dei cinesi (anche se grazie a loro hanno ricevuto nuovo impulso), è difficile quantificare quanta parte del fatturato sia di origine captive e quanto di origine ‘alone’. Considerando gli attuali 38 milioni di fatturato, possiamo affermare con certezza, dati alla mano, che la quota intercompany o venduta a clienti esterni per effetto di contatti intrapresi dalla filiale cinese non supera comunque l’8%. Perché un valore così basso? Sicuramente per due motivi: il primo va ricercato nel fatto che le commesse intercompany sono in numero e in valore inferiori a quanto originariamente preventivato. D‘altro canto, anche la diffusione del prodotto della SIR China sul mercato interno sta incontrando difficoltà, a causa della ancora scarsa conoscenza riguardo le possibilità offerte dalla robotica o per la mancanza di contatti con aziende di alto livello, realmente interessate all’automazione più spinta.

Sul piano tecnico, la differenza culturale con la mentalità italiana diviene ancora più evidente. Il mondo industriale cinese è certamente molto efficiente nella produzione standard, spesso portata ai massimi livelli organizzativi; la produzione prototipale risulta invece, per tali realtà, molto difficile da assimilare concettualmente. Anche dal punto prettamente filosofico dell’organizzazione aziendale, la produzione prototipale implica lo sforzo paritetico di tutte le menti coinvolte, che non possono essere considerate un mero numero, ma vanno sempre trattate con il rispetto e la sensibilità che si deve portare al bene più prezioso dell’azienda. dove l’apporto di ognuno diviene fondamentale.

In una struttura aziendale fondamentalmente gerarchica e internamente molto competitiva come quella cinese, il lavoro in team viene invece vanificato dalla necessità di soddisfare le richieste che arrivano dall’alto, senza la possibilità e la forza di apporvi le doverose correzioni:

Risulta quindi chiaro come i vantaggi della partecipazione Wolong si siano fatti sentire nelle fasi di internazionalizzazione e standardizzazione ma, per i motivi sopra esposti, non abbiano ancora trovato una piena soddisfazione a livello numerico.

SIR si è comunque guadagnata in questi anni la stima di clienti prestigiosi, quali Ferrari, Mercedes Daimler, Tesla o Porsche, perché ha saputo offrire soluzioni vincenti, caratterizzate da un elevato grado di innovazione tecnologica e da un’efficienza produttiva molto elevata. Malgrado una forza commerciale abbastanza ridotta, il nome di SIR è ora ben conosciuto in Europa e comincia a diffondersi in America, grazie soprattutto al valore aggiunto di tipo tecnico. SIR si è inoltre fatta trovare pronta all’introduzione delle tecnologie 4.0, per il semplice motivo che queste stesse tecnologie sono da sempre state il fulcro della robotica industriale: un system integrator, per sua stessa natura, lavorava in ottica 4.0 già parecchi anni fa. È chiaro d’altro canto che gli incentivi statali hanno indirettamente favorito la nostra azienda, in quanto hanno convinto molti imprenditori ad investire in automazione innovativa.

SIR sta cercando ora di portate la robotica ad un livello ancora più spinto, puntando a quella che viene denominata “manifattura intelligente”: in pratica, l’utilizzo di sistemi sempre più evoluti, caratterizzati da una notevole facilità d’uso, che incorporano già alcuni aspetti di intelligenza artificiale, se pure ancora a livello embrionale. Sono i presupposti per la rivoluzione di Industry 5.0 e per una nuova generazione di automazione che possa essere collaborativa da un lato e adattiva dall’altro, capace di reagire immediatamente alle variazioni ambientali di produzione, e non più esclusivamente dedita a compiti ripetitivi.

Per fare questo, occorre investire in risorse umane e in ricerca, ed entrambe queste esigenze sono recepite e condivise dal socio cinese. Se gli investimenti da questo lato non comportano un problema, la realizzazione di nuove filiali o la costruzione di una nuova sede centrale, che possa essere di elevata immagine e che costituisca il presupposto per disporre di uno spazio di assemblaggio maggiore atto alla costruzione di grandi linee, non è sempre ben vista dallo stesso socio cinese, per mentalità abbastanza restio nell’investire somme ingenti nell’edilizia al di fuori dei confini nazionali. Ma se la crescita di SIR, come tuti auspichiamo, continuerà, la nuova sede, la fondazione di nuove filiali, il potenziamento della struttura commerciale, costituiranno scelte obbligate e naturali che in un certo qual modo verranno da sé.

Nella realizzazione delle nuove tecnologie sopracitate, l’apporto dell’Università, in particolare quella di Modena e Reggio Emilia, è sempre stato per SIR di fondamentale importanza. La presenza di questo rapporto di collaborazione ci differenzia enormemente dalla filiale cinese, che non ha alcun tipo di contatto con le Università locali. Va detto che il cuore tecnologico rimane localizzato a Modena e Reggio, ed è quindi in questa sede e in questo territorio che il rapporto con il mondo accademico deve essere consolidato e fatto crescere. il contributo universitario è stato notevole.

In Unimore, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, abbiamo sempre trovato figure professionali di elevato valore. Entrambe le entità ne traggono beneficio: da un lato l’azienda può contare su ingegneri preparati in grado di svolgere compiti teorici complessi, dall’altro il personale universitario può vedere il proprio lavoro assumere valenza pratica in una commessa realmente funzionante. Va inoltre ricordato come molti tesisti e ricercatori universitari che hanno lavorato a stretto contatto con il nostro reparto di ricerca e sviluppo siano successivamente divenuti dipendenti dell’azienda. Forte della propria solidità finanziaria, delle strategie di internazionalizzazione, globalizzazione e standardizzazione messe in campo, della preziosa e costante collaborazione con il mondo accademico, SIR si accinge quindi a portare la robotica ad un nuovo elevatissimo livello tecnologico, 

Ing. Davide Passoni
CEO
SIR spa