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di MIT Technology Review Italia

Gli enti governativi e aziendali hanno bisogno di un sistema sicuro per autenticare le immagini che si scambiano elettronicamente. Una soluzione classica consiste nel nascondere una «filigrana digitale» in un’immagine a colori o a scala di grigi inserendo impercettibili cambiamenti nei colori o nella luminosità dei singoli pixel. Ma per il testo in nero su uno sfondo bianco un simile approccio non funziona bene: togliere anche solo un pixel bianco al nero su uno sfondo bianco può produrre una irregolarità evidente. L’ìnformatico Min Wu dell’Università del Maryland sta mettendo a punto un software che aggiunge dati segreti a questi documenti alterando abilmente i pixel in piccoli blocchi lungo i bordi delle lettere, dove i cambiamenti sono virtualmente impercettibili. Ogni blocco codifica una singola cifra binaria; tutte insieme le cifre costituiscono una firma che può essere ricavata per provare che un’immagine non è stata falsificata o alterata. Se ciò è successo, la firma nascosta non appare o diventa confusa. Wu dice che i funzionari della Princeton University, dove ella ha cominciato a lavorare al software mentre conseguiva il PhD, stanno avendo colloqui con potenziali concessionari di licenza per sperimentare il meccanismo in sistemi commerciali di verificazione del documento.