Scenario peggiore: 214 milioni di americani infetti

I numeri ipotizzati sono quelli possibili nel caso non venisse intrapresa alcuna azione per rallentare il virus, che si diffonde da persona a persona. 

di Antonio Regalado

Secondo il “New York Times”, uno studio dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie avanza l’ipotesi che fino al 65 per cento della popolazione americana potrebbe alla fine essere infettata dal nuovo coronavirus. I CDC hanno condiviso il modello con 50 team di esperti, tutti impegnati a stimare quanto velocemente si diffonderà il virus e quanto gravi saranno i casi della malattia simil-influenzale.

Lo scenario peggiore riflette cosa accadrebbe se non venisse intrapresa alcuna azione per rallentare il virus, che si trasmette da persona a persona. Se il contagio non viene bloccato, ogni persona con il virus potrebbe infettarne circa due o tre, con un effetto moltiplicativo.

Secondo il “NYT”, i CDC hanno previsto che da 2,4 a 21 milioni di persone negli Stati Uniti potrebbero finire in ospedale, travolgendo i reparti di emergenza e le unità di terapia intensiva. Il numero di morti in alcuni modelli varia da 200.000 a 1,7 milioni. Il tasso di mortalità del virus è stimato fino al 3,5 per cento dall’Organizzazione mondiale della sanità. In confronto, circa 30.000 persone muoiono di influenza ogni anno negli Stati Uniti.

Il coronavirus ha iniziato a diffondersi alla fine dell’anno scorso in Cina e finora sono stati riscontrati casi in oltre 100 paesi. Per rallentare la diffusione del virus, lo strumento principale accessibile al pubblico in generale è il distanziamento sociale. Conferenze e incontri vengono annullati e le scuole hanno chiuso. L’NBA ha annullato il resto della sua stagione. In Italia, le autorità hanno chiuso attività commerciali, musei e siti storici.

Tali cambiamenti comportamentali dovranno essere integrati nei modelli e a quel punto le proiezioni future saranno meno drammatiche. La Casa Bianca non ha ancora fornito stime attendibili dell’epidemia, aumentando la confusione sulla risposta allo scoppio dei casi a Seattle, Boston e in almeno 46 stati. Il governatore dell’Ohio, Mike DeWine, ha dichiarato di ritenere che nel suo stato vi siano 100.000 casi non diagnosticati.

Le proiezioni, che il “NYT” afferma di aver ottenuto tramite screenshot, sono simili alle stime create dagli epidemiologi all’Università di Harvard e altrove. Presumono che il virus si diffonderà ampiamente nel corso del prossimo anno. La modellazione del vero corso della pandemia dipenderà da migliori informazioni scientifiche e dovrà riflettere gli effetti delle contromisure nonché questioni come le risorse di attrezzature mediche.  

“Stiamo facendo molta attenzione per assicurarci di avere modelli scientificamente validi che si riferiscano a dati reali e a quanto si sa del virus”, ha dichiarato al “NYT” Ira Longini, uno degli esperti che ha collaborato con i CDC. “E’ una partita incerta. Se si esagera, si crea il panico. Se si sottovaluta il rischio, il pericolo è di fare danni serissimi. Serve un costante equilibrio”.

(rp)

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