Pellicole fotovoltaiche stampate su plastica per l’Internet of Things ed etichette intelligenti per il packaging del futuro tra i primi prodotti della startup nata da una collaborazione tra IIT e l’azienda OMET.
di Fonte IIT
Da una collaborazione tra i ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e l’azienda OMET di Lecco è nata la start-up Ribes Tech srl, che opererà nel campo dell’elettronica 2.0 stampabile, che trova applicazione dal settore agroalimentare all’elettronica di consumo, dall’Internet delle cose (Internet of Things) all’architettura e al design innovativo di abitazioni e complementi d’arredo. Ribes Tech nasce dopo cinque anni di lavoro congiunto con OMET, azienda lecchese leader nella progettazione e produzione di impianti e linee ad elevata tecnologia per la stampa.
Il primo obiettivo della neonata realtà imprenditoriale sarà la produzione di una nuova classe di moduli fotovoltaici stampati inizialmente su plastica – in seguito su ogni materiale – interamente realizzati con un procedimento analogo a quello della stampa dei giornali.
Le pellicole fotovoltaiche realizzate potranno rimpiazzare le batterie nei dispositivi elettronici utilizzate nell’Internet of Things nel campo della domotica. Il Fotovoltaico realizzato con questa tecnologia infatti è in grado di recuperare anche la luce artificiale, che diversamente andrebbe semplicemente sprecata, trasformandola nuovamente in elettricità. Le celle stampate hanno proprietà totalmente diverse dai moduli fotovoltaici attualmente disponibili sul mercato: sono flessibili, leggeri e interamente riciclabili. Queste proprietà permetteranno al fotovoltaico di raggiungere nuove applicazioni.
Con questa nuova tecnologia si potrebbero trasformare oggetti quotidiani e sensori in strumenti altamente avanzati in grado di compiere operazioni complesse e comunicare tra loro, senza bisogno di alimentazione. In prospettiva gli utilizzi di questa nuova elettronica stampabile wireless e quasi impercettibile riguarderanno: smart tag per il packaging degli alimenti o per la tracciabilità dei prodotti – per le quali è stato già depositato un brevetto – capi d’abbigliamento con elettronica integrata per un monitoraggio dei propri parametri vitali non invasivo, display a colori flessibili per tablet o smartphone arrotolabili, fonti di energia pulita integrate negli strumenti elettronici di uso quotidiano e negli elementi d’arredo di ogni abitazione.
Alla start-up partecipa, con la quota di maggioranza della società, il gruppo industriale Fin-OMET di Lecco inoltre sono soci di Ribes Tech Antonio Iacchetti e Michele Garbugli, due ex-ricercatori IIT che hanno lavorato al progetto negli ultimi anni, Guglielmo Lanzani, Mario Caironi ricercatori del CNST – IIT di Milano (Center for Nano Science and Technology dell’IIT) e Dario Natali (professore del Politecnico di Milano affiliato ad IIT).
La OMET finanzierà le attività di Ribes e fornirà le macchine da stampa necessarie per la produzione dell’elettronica.
(sa)