Per la corte europea le piante CRISPR sono OGM

La dell’Unione Europea ha stabilito che le piante alterate con tecniche di editing del genoma dovrebbero essere soggette alle stesse norme stringenti che governano forme precedenti di piante geneticamente modificate.

di Antonio Regalado

La sentenza: La Corte di Giustizia dell’Unione Europea a Lussemburgo sostiene che la decisione di includere le piante sviluppate attraverso processi di “mutagenesi” – fra cui il gene editing – nell’elenco governato dalle norme per gli OGM contenenti geni ricavati da altre specie. “Significa che, per tutte le nuove invenzioni, sarebbe necessario passare attraverso il lungo processo di approvazione disposto dall’Unione Europea”, commenta per Nature Kai Purnhagen, un esperto della Wageningen University nei Paesi bassi.

Il dibattito: Scienziati e industria sostengono da tempo che tecniche di editing del genoma come la CRISPR non necessitino di regolamentazioni tanto stringenti per la sicurezza. Le piante risultanti sarebbero identiche a quelle sviluppate con normali tecniche di allevamento; sarebbero semplicemente più facili e veloci da ottenere.

Si raccoglie ciò che si semina: La decisione della corte europea non è positiva per la R&D dei raccolti in Europa. Potrebbe infatti minare l’interesse commerciale verso nuove tecnologie e influire sul traffico globale di nuove piante. “L’assegnazione di organismi geneticamente modificati all’elenco di organismi supervisionati dalla Direttiva OGM potrebbe ostacolare questa rivoluzionaria tecnologia”, ha detto alla BBC Johnathan Napier, un membro di Rothamsted Research, un istituto di ricerca britannico.

Nel frattempo, in America: Negli Stati Uniti, gli scienziati hanno maggiore respiro; semi di soia ed altri raccolti geneticamente modificati avanzano nel mercato senza essere sottoposti a stringenti test sulla sicurezza (vedi “Questi non sono gli OGM dei nostri genitori”).

(MO)

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