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Scoperto un nuovo organo sensoriale in grado di rilevare dolorosi danni meccanici come punture e impatti contro il corpo.

di Lisa Ovi

Ricercatori dello svedese Karolinska Institutet descrivono su Science  la scoperta di un nuovo organo sensoriale in grado di rilevare danni e impatti meccanici. Ha diretto la ricerca Patrik Ernfors, professore del Dipartimento di Biochimica e Biofisica Medica del Karolinska Instituttet.

La ricerca sui meccanismi del dolore e sul suo trattamento rappresenta una frazione importante dei costi sanitari di ogni sistema sanitario. Una persona su cinque è afflitta da dolore cronico debilitante e la necessità urgente di farvi fronte con antidolorifici efficienti ha contribuito a situazioni come la crisi degli oppiacei negli USA.

La sensibilità al dolore è però anche un elemento necessario alla capacità di sopravvivenza. Rappresenta una funziona protettiva volta ad impedire danni ai tessuti del corpo, come avviene quando ritiriamo la mano dal contatto con corpi taglienti o incandescenti. Ricercatori del Karolinska Institutet hanno ora scoperto un nuovo organo sensoriale nella pelle particolarmente sensibile a pericolose irritazioni ambientali. È composto da cellule glia dotate di innumerevoli lunghe protrusioni che formano collettivamente un organo a maglie interno alla pelle sensibile a dolorosi danni meccanici come punture e pressioni.

Lo studio descrive l’aspetto del nuovo organo sensibile al dolore, come si organizza con i nervi preposti alla percezione del dolore nella pelle e come l’attivazione dell’organo provochi impulsi elettrici diretti al sistema nervoso a cui il corpo risponde con reazioni riflesse e l’esperienza del dolore . Le cellule che compongono l’organo sono altamente sensibili agli stimoli meccanici. In alcuni esperimenti, i ricercatori hanno bloccato l’organo e potuto osservare una conseguente ridotta capacità di rilevare eventi dannosi di natura meccanica.

Lo studio dimostra come la sensibilità al dolore non si verifichi solo a livello delle fibre nervose della pelle e potrebbe condurre a nuove soluzioni farmacologiche contro il dolore cronico.

(lo)