Nuove possibilità terapeutiche per la fibrosi cistica

Farmaci chiamati potenziatori alleviano alcuni dei sintomi della fibrosi cistica. Ricercatori hanno ora scoperto come.

di MIT Technology Review Italia

I farmaci potenziatori hanno rappresentato un notevole progresso per la cura della fibrosi cistica. Agiscono su di una proteina chiamata Regolatore di Conduttanza Transmembrana della Fibrosi Cistica (CFTR), che appare alterata nelle persone affette dalla malattia.

Ricercatori della Rockefeller University, diretti dalla professoressa Jue Chen, hanno descritto su Science le interazioni tra potenziatori e proteina, a livello atomico. Due composti diversi si sono dimostrati attivi sulla stessa area proteica, una scoperta che può portare allo sviluppo di nuovi farmaci più efficaci.

La versione sana della CFTR si comporta da canale per il passaggio dei cloruri tra interno ed esterno delle cellule. In forma mutata, il CFTR impedisce questo libero scambio provocando alterazioni nella composizione del muco che riveste gli organi interni. L’utilizzo dei potenziatori favorisce il movimento dei cloruri e può parzialmente alleviare i sintomi della fibrosi cistica, ma non in tutti i pazienti. Esistono attualmente due farmaci potenziatori, Ivacaflor, già in vendita, e GLPG1837, in via di sviluppo.

Per comprendere il funzionamento della CFTR, i ricercatori hanno osservato la proteina associata a entrambi i potenziatori esistenti utilizzando la microscopia crioelettronica, capace di rivelare l’architettura della molecola a livello atomico irradiando con elettroni un campione congelato. Nonostante i due composti siano dotati di proprietà molto diverse e originino da due differenti società farmaceutiche, la ricerca rivela che legano con le proteine esattamente nello stesso punto.

Dalle osservazioni dei ricercatori, questa zona della proteina è caratterizzata da volute sciolte all’interno della membrana che indicano una struttura flessibile, capace di agire da cardine e aprirsi per permettere il passaggio dei cloruri. I potenziatori, legando in quest’area, mantengono aperto il passaggio.

I ricercatori intendono creare ora composti mirati specificamente a questa funzione di cardine che possano aumentare l’efficacia die potenziatori e Chen incoraggia altri a fare altrettanto, nella speranza di rendere i potenziatori sempre meno costosi e accessibile ad un numero maggiore di pazienti. I dati originali della ricerca sono online, disponibili per tutti.

La dottoressa Chen rende omaggio all’opera di David C. Gadsby, professore emerito e direttore del Laboratory of Cardiac and Membrane Physiology, defunto in marzo. Si devono al professor Gadsby i primi studi sulle CFTR.

Immagine: Proteina CFTR, Wikimedia Commons

(lo)

Related Posts
Total
0
Share