Nuova normativa sull’AI in arrivo

E’ una settimana cruciale per quanto riguarda gli interventi governativi a livello internazionale sull’uso improprio dell’intelligenza artificiale. 

di Will Douglas Heaven

L’UE ha appena pubblicato la sua tanto attesa serie di regolamenti sull’AI, di cui era trapelata una bozza la scorsa settimana. Le normative sono di ampia portata, con misure specifiche per limitare la sorveglianza di massa e l’uso dell’AI per manipolare le persone. Ma una dichiarazione di intenti della Federal Trade Commission statunitense, delineata il 19 aprile in un breve post sul blog della rappresentante legale Elisa Jillson, potrebbe essere più incisiva nell’immediato futuro. Secondo il post, la FTC prevede di perseguire le aziende che utilizzano e vendono algoritmi distorti.

Diverse aziende saranno spaventate in questo momento, afferma Ryan Calo, professore dell’Università di Washington, che si occupa di tecnologia e diritto. “Questo post è un esempio molto evidente di quello che sembra essere un cambiamento epocale”, commenta (si veda tweet) . L’UE è nota per la sua linea dura contro le Big Tech, ma la FTC ha adottato un approccio più morbido, almeno negli ultimi anni. 

L’agenzia ha lo scopo di sorvegliare le pratiche commerciali sleali e disoneste. Il suo mandato è ristretto: non ha giurisdizione su agenzie governative, banche o organizzazioni non profit, ma può intervenire quando le aziende non dicono il vero su un prodotto che stanno vendendo. Questa possibilità mette in allarme le aziende che affermano che i loro sistemi di riconoscimento facciale, gli algoritmi di polizia predittiva o gli strumenti sanitari non sono di parte potrebbero ora essere nel mirino. 

Prendere l’iniziativa

La FTC non è sempre stata disposta a esercitare questo potere. A seguito delle critiche negli anni 1980 e 1990 per la sua aggressività, ha fatto marcia indietro e ha intrapreso meno scontri, specialmente contro le aziende tecnologiche. Sembra che la situazione stia cambiando. Nel post del blog, la FTC avverte i fornitori che le affermazioni sull’intelligenza artificiale devono essere “veritiere, non ingannevoli e supportate da prove”.

“Supponiamo che uno sviluppatore di intelligenza artificiale dica ai clienti che il suo prodotto fornirà” decisioni di assunzione imparziali al 100 per cento”, ma l’algoritmo è stato costruito con dati a senso unico su questioni di etnie o di genere. Il risultato potrebbe essere ingannevole o discriminatorio e imporrebbe un’azione da parte della FTC”. L’iniziativa ha il sostegno bipartisan al Senato, dove è stato chiesto ai commissari cosa potessero fare di più e di cosa avevano bisogno per farlo. La risposta è stata: “abbiamo il vento in poppa”, dice Calo. (si veda tweet)

E’ da sottolineare, comunque, che i regolamenti dell’UE sull’AI sono solo linee guida. Come per le regole GDPR introdotte nel 2018, spetterà ai singoli Stati membri dell’UE decidere come implementarle. Alcuni passaggi sono inoltre vaghi e aperti all’interpretazione. Si prenda, per esempio, una disposizione contro le “tecniche subliminali al di là della coscienza di una persona al fine di distorcerne materialmente il comportamento in modo da causare danni psicologici. Si dovrebbe applicare ai feed di notizie sui social media e alla pubblicità mirata? 

“Possiamo aspettarci che molti lobbisti tentino di escludere esplicitamente pubblicità o sistemi di raccomandazione”, afferma Michael Veale, un membro della facoltà dell’University College di Londra che studia legge e tecnologia.

Ci vorranno anni di azioni legali nei tribunali per definire i dettagli. “Il processo di indagine, denuncia, sanzione pecuniaria, appello, controappello e deferimento alla Corte di giustizia europea sarà estremamente lungo”, afferma Veale. “A quel punto il ciclo ricomincerà.” Ma la FTC, nonostante il suo mandato ristretto, ha l’autonomia per agire adesso.

Un grande limite comune sia alla FTC che alla Commissione europea è l’incapacità di frenare l’uso da parte dei governi della tecnologia di intelligenza artificiale dannosa. Le normative dell’UE includono, per esempio, uno spazio a parte per l’uso statale della sorveglianza. E la FTC è autorizzata solo a perseguire le aziende. Potrebbe intervenire impedendo ai fornitori privati di vendere software di parte alle forze dell’ordine. Ma implementare questo meccanismo sarà difficile, data la segretezza su tali vendite e la mancanza di regole su ciò che le agenzie governative devono dichiarare quando si procurano la tecnologia.

Eppure gli annunci di questa settimana riflettono l’intenzione a livello mondiale di introdurre una seria regolamentazione dell’AI, una tecnologia che è stata sviluppata e implementata con poca supervisione finora. Le organizzazioni che si occupano del versante etico chiedono da anni restrizioni sulle pratiche di AI sleali e dannose. (Si veda tweet)

L’UE vede i suoi regolamenti allargare all’AI le protezioni esistenti per le libertà umane. “L’intelligenza artificiale deve essere al servizio delle persone, e quindi l’intelligenza artificiale deve sempre rispettare i diritti delle persone”, ha affermato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, in un discorso prima della comunicazione ufficiale (si veda tweet). La regolamentazione aiuterà anche l’AI a risolvere il suo problema d’immagine. Come ha detto anche von der Leyen: “Vogliamo che i nostri cittadini si sentano sicuri quando la usano”. 

Immagine di: Ms Tech / Unsplash

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