Un modo di combattere il crimine tra i colletti bianchi e la minaccia terroristica è identificare chi trasferisce denaro attraverso le banche nel mondo. Nuove rigide leggi dell’Unione Europea obbligano le banche a verificare se i fondi si possono collegare a liste di sospetti terroristi o altri criminali. Ma le banche sono spesso ostacolate dalla diversa grafia dei nomi in paesi differenti.
Ora, un’azienda della Virginia che ha impiegato alcuni anni a sviluppare una esauriente banca dati per l’abbinamento dei nomi per i servizi segreti statunitensi, sta vendendo il suo sistema per aiutare le banche a combattere il crimine. La banca dati del Language Analysis Systems di Herndon, in Virginia, è uno strumento fondamentale per ricostruire le miriadi di variazioni sui nomi e può anche contribuire a determinare se la persona inserita in una lista di sospetti è la stessa a cui appartiene un conto bancario. La banca dati contiene un miliardo di nomi di 200 paesi e viene regolarmente aggiornata. Ma i soli numeri non risolvono il problema: «Le persone hanno bisogno di una migliore comprensione dei percorsi seguiti dai nomi», sostiene Jack Hermansen, amministratore delegato di Language Analysis. Il software pone l’accento su comportamenti differenti di parti nominali a seconda delle regole culturali. Per esempio, esso eliminerà il modificatore dei nomi arabi che indica solamente se la persona è andata in pellegrinaggio alla Mecca e non terrà in conto le lunghe desinenze comuni ai nomi greci. L’azienda ridefinisce continuamente queste strategie. Confrontando solo gli elementi chiave del nome, il software scopre le combinazioni migliori.
Il primo cliente europeo è un’azienda che aiuta le banche a combattere il crimine. Ilogs, con sede a Rotkreutz, in Svizzera, ha cominciato a dispiegare il sistema a febbraio dello scorso anno. Al momento numerose banche in Svizzera e altri paesi stanno perfezionando la tecnologia, aumentando le capacità di analisi delle possibili combinazioni. «Usando questo software, i nostri clienti possono ridurre dal 90 al 95 per cento il numero dei falsi positivi», sostiene Felix Tausch, responsabile del marketing per iLogs. Ottima notizia per le banche e per chi combatte il crimine.