di Alessandro Ovi
«Technology Review» ha sempre prestato grande attenzione allo sviluppo delle fonti energetiche prive di emissioni di CO2 e quindi di impatto sull’effetto serra.
Le fonti Solare, Eolico, Biomasse, Nucleare sono più volte state oggetto di nostri articoli. Tuttavia, nel settore specifico dell’autotrazione, l’utilizzo di queste fonti energetiche non ha ancora applicazione a eccezione dei «biocombustibili». Esse producono sostanzialmente energia elettrica o, eventualmente, idrogeno e a oggi sia le tecnologie delle batterie per immagazzinare energia elettrica sia quelle delle celle a combustibile per trasformare l’idrogeno in elettricità hanno ancora costi troppo alti.Una via intermedia per ridurre le emissioni di CO2 che, soprattutto in Italia, ha da tempo una buona diffusione, è quella dei veicoli a metano e GPL.
METANO: viene comunemente chiamata con questo nome una miscela di gas, costituita in gran parte da metano e altri idrocarburi leggeri (propano, butano…). Essa possiede, fra tutti i combustibili fossili, il rapporto più elevato tra energia sviluppata e quantità di anidride carbonica emessa e contribuisce in maniera minore al riscaldamento globale. La combustione di un metro cubo produce circa 38 MJ (10,6 kWh) di energia. Il risparmio economico, a parità di percorrenza ottenibile con un’auto a metano, è di circa il 60 per cento rispetto alla benzina e al gasolio. I distributori di metano prelevano direttamente dalla rete che fornisce anche le utenze domestiche e industriali. L’Italia è il paese più metanizzato al mondo, che possiede più chilometri di condutture, premessa necessaria per creare una rete di distributori per autoveicoli altrettanto capillare. All’estero esistono paesi, come la Francia, dove sono praticamente assenti i distributori di gas naturale per auto private; in altri tuttavia, come la Germania e l’Austria, il gas naturale viene attualmente promosso e favorito da parte dei governi locali e la rete distributiva è in forte crescita. Le prestazioni del motore sono in genere meno brillanti che con altri carburanti. Tipicamente la potenza di un motore di piccola-media cilindrata è del 10 per cento inferiore quando alimentato a metano rispetto a quando è alimentato a benzina,
GPL: ovvero gas di petrolio liquefatto, è una miscela di diversi idrocarburi paraffinici, o alcani, a basso peso molecolare. La sua composizione non è definita esattamente e le specifiche di fornitura hanno margini ampi per composizione, densità (compresa tra i 505 e i 530 kg/m3 ), potere calorifico non inferiore a 10.950 Kcal/kg (o 45,8 MJ/kg), e contenuto di zolfo massimo di 50 ppm. Il nome deriva dal fatto che i componenti sono in forma gassosa a temperatura ambiente e a pressione atmosferica, ma vengono liquefatti a pressione per renderne più economico il trasporto. Il vantaggio che si ottiene è di aumentare la densità del gas di circa 250 volte, riducendo così l’ingombro a parità di massa (e quindi di energia producibile). Data l’elevatissima purezza degli alcani impiegati, che derivano normalmente da processi di cracking catalitico e successive distillazioni, il GPL brucia integralmente producendo (se l’ossigenazione è sufficiente) CO2, H2O e NOx, lasciando pochissime scorie, analogamente al metano. Con il GPL, a differenza del metano, si ha una penalizzazione sulle prestazioni del motore quasi nulla.