L’india vieta Tik Tok e altre 58 app cinesi

La tensione tra i due paesi continua ad aumentare due settimane dopo un conflitto mortale di frontiera in Himalaya, una zona sempre considerata ad alto rischio.

di Tanya Basu

In una dichiarazione ufficiale, l’India ha sostenuto che le app “sono impegnate in attività dannose per la sovranità, l’integrità, la difesa, la sicurezza dello stato e l’ordine pubblico”. Nell’elenco compaiono anche app di messaggistica e chat come Baidu e WeChat, insieme al famoso sito di microblogging Weibo, diversi giochi per dispositivi mobili e software di fotoritocco.

Con oltre 1,3 miliardi di persone, l’India ha una vasta base di utenti di smartphone e una popolazione di lingua inglese, che la rendono il più grande mercato di social media al mondo. Forse non sorprende, quindi, che l’ India sia anche il più grande mercato di Tik Tok, con quasi 191 milioni di download alla fine del 2019; gli Stati Uniti sono al secondo posto con quasi 41 milioni.

TikTok e WhatsApp sono stati utilizzati dal movimento nazionalista indù di estrema destra, con conseguenze mortali: i messaggi virali di Whatsapp che diffondono notizie false hanno portato a linciaggi pubblici di musulmani e indù di bassa casta, mentre i video a schermo diviso di TikTok sono stati utilizzati per diffondere discorsi d’odio dei sostenitori delle caste

Come riportato l’anno scorso da “Technology Review”, i nazionalisti indù hanno inondato TikTok di video improntati alla misoginia in cui si minaccia di “invadere” la provincia a maggioranza musulmana di Jammu e Kashmir e di “trasformarla” in indù imponendo matrimoni forzati a ragazze e donne del Kashmir.

TikTok è stato lanciato lo scorso anno in India con il suo ex marchio, Musical.ly, diventando popolare come app per cantare in playback. Ma poco prima delle elezioni del paese, un tribunale ha vietato l’app, dichiarando che aveva contenuti pornografici ed era predatoria; dopo pochi giorni, la Corte suprema dell’India ha annullato il divieto. 

A luglio, tuttavia, il Ministero dell’elettronica e della tecnologia dell’informazione – lo stesso che ha emesso l’attuale divieto – ha affermato che TikTok veniva utilizzato per scopi “illeciti”, in particolare condividendo i dati degli utenti con la Cina attraverso il sistema dei bot. TikTok non è stata bandita, tuttavia, come ha dimostrato in seguito una lunga serie di contenuti misogini.

Il divieto delle app cinesi in India è una manovra diplomatica legata al nuovo fronte del loro conflitto. Il divieto imposto sui social media da parte dell’India potrebbe avere serie ricadute in quanto si tratta di due potenze nucleari e di economie importanti nello scacchiere globale.

(rp)

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