L’Alta Velocità alla sfida del mercato

di Fonte FS

è bastato poco più di un anno perché l’Alta Velocità ferroviaria diventasse una delle realtà più importanti del nostro paese. Mille chilometri di nuovi binari – come poche altre reti in Europa – attrezzati con le tecnologie più moderne, in grado di garantire le più alte prestazioni e i più elevati livelli di sicurezza. Una vera svolta nel sistema della mobilità in Italia, quella dell’AV ferroviaria, che può contare su grandi numeri: 13 milioni di viaggiatori nel 2009 (quando all’asse Torino-Salerno mancavano ancora la Milano-Novara e la Bologna-Firenze); 8 milioni di passeggeri nei primi cinque mesi del 2010 e oltre il 50 per cento della quota di mercato tra Roma e Milano. Una rivoluzione anche nel modo di viaggiare: 2 ore e 59 minuti per i collegamenti tra le due capitali (2 ore e 45 con i treni Fast da Rogoredo a Tiburtina), comfort e sicurezza a una velocità commerciale di 300 chilometri l’ora.

Di rilievo appare anche la parabola compiuta in breve tempo dal Gruppo FS per le scelte coraggiose e vincenti di puntare, nella progettazione e realizzazione delle nuove linee AV, su innovazione e tecnologie per la sicurezza. Oggi il nostro paese può affermare a pieno titolo di avere valorizzato il lavoro, l’intelligenza e la capacità dell’industria nazionale, applicando sistemi che assegnano all’Italia i maggiori riconoscimenti internazionali per i primati raggiunti.

Dopo il Best Paper Award per l’innovazione, assegnato nel 2006 a Montreal dalla comunità ferroviaria mondiale, l’ERTMS/ETCS, un evoluto sistema di controllo e gestione della circolazione, è stato adottato dall’Unione Europea come standard di riferimento per le nuove linee veloci della rete ferroviaria transcontinentale. Ma, soprattutto, le soluzioni tecnologiche adottate sono diventate un fattore di competitività per il sistema Italia. La leadership mondiale nel settore dei sistemi ERTMS/ETCS sta consentendo alle FS di esportare il proprio know how nelle altre reti, e all’industria nazionale di espandere i propri prodotti in tutto il mondo. L’ultimo paese con cui è stato firmato un importante contratto di fornitura è la Russia, ma il sistema è stato già applicato in Cina ed è in corso di installazione in Turchia e Grecia, mentre in Arabia Saudita, Algeria, Sud America, India e Australia ci sono progetti per realizzarlo.

Grazie a questi risultati, il nostro paese risulta competitivo in un settore tra i più avanzati e conferma la sua presenza in un mercato sempre più globale e agguerrito. Sullo sviluppo delle ferrovie, per ragioni ambientali, economiche e sociali, si sta infatti ritornando a investire ovunque, in alcuni paesi con grandi progetti e con grandi risorse. La Cina, per esempio, dispone già della rete ad alta velocità più lunga del mondo e progetta faraonici piani di investimento per un’espansione anche all’estero, addirittura fino in Europa, con un treno Pechino-Berlino.

La tecnologia è un fattore fondamentale per aumentare ancor di più la sicurezza, campo in cui le Ferrovie italiane detengono un indiscusso primato nelle statistiche internazionali. Negli ultimi anni il trend è ulteriormente migliorato, attestandosi su risultati finora mai raggiunti. Due le principali ragioni del primato FS nella sicurezza: da un lato, le prestazioni dei sistemi tecnologici terra-treno applicati sulla rete AV, che controllano via radio la marcia del convoglio eliminando la possibilità dell’errore umano; dall’altro, i massicci investimenti degli ultimi anni – oltre 4,4 miliardi di euro – in apparati e infrastrutture all’avanguardia. L’intera rete è stata, infatti, dotata dei sistemi di sicurezza SCMT e SSC, il primo su circa 11 mila chilometri di linee fondamentali, il secondo su oltre 4 mila di tratte secondarie.

Scelte ingegneristiche e di progetto basate sull’innovazione hanno contribuito al successo dei servizi Alta Velocità e al rilancio dell’intero sistema ferroviario nazionale. Insieme a una attenta politica di contenimento dei costi e di aumento dei ricavi, queste scelte strategiche hanno creato le condizioni per investire sullo sviluppo del Gruppo. Primi atti concreti sono i 2 miliardi di euro stanziati per l’acquisto di nuovi treni per il trasporto regionale e metropolitano e il finanziamento di 1,2 miliardi per la realizzazione del nuovo treno italiano ad Alta Velocità. Le FS hanno lanciato la gara per 50 convogli «serie 1000», il cui esito è previsto per fine luglio. Il consorzio Ansaldo Breda-Bombardier e Alstom si contendono l’appalto per la costruzione dei nuovi treni che dovranno consentire all’AV italiana di diventare ancora più competitiva, inaugurando l’era dei collegamenti a 360 chilometri orari e di un nuovo primato europeo. Che sarà ancora una volta dell’ingegneria italiana: i convogli dovranno essere tecnologicamente modernissimi, estremamente flessibili e, nello stesso tempo, capaci delle migliori prestazioni. In altre parole, il «più bel treno del mondo», come lo ha orgogliosamente definito l’amministratore delegato FS, Mauro Moretti, proiettato per essere più che competitivo nello scenario delle ferrovie europee nel 2030.

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