La Intelligenza Artificiale fa bene al cuore

Un paio di settimane fa “The Lancet” ha pubblicato una ricerca su un nuovo sistema di classificazione del rischio nei pazienti infartuati, coordinata dalla Cardiologia universitaria dell’Ospedale Molinette di Torino, insieme al Dipartimento di Informatica della Università di Torino e a quello di Meccanica e Aerospaziale del Politecnico di Torino.

di Giordano Ventura

La pubblicazione su “The Lancet”, una delle più accreditate riviste scientifiche mondiali di ambito medico – è stata fondata a Londra quasi due secoli fa, nel 1823 – conferma la straordinaria importanza della metodologia proposta dalla ricerca in questione, che può ridurre drasticamente la possibilità di una non corretta diagnosi.
Questo risultato di grande rilievo avvalora la scelta di Torino come sede dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale, un argomento che, come i nostri lettori sanno, da tempo rappresenta una delle aree di maggiore interesse per la nostra rivista.

Primi al mondo, gli autori della ricerca hanno utilizzato la funzione di machine learning o apprendimento automatico, secondo cui i sistemi informatici possono imparare progressivamente dai dati forniti, per mettere a punto un nuovo sistema di classificazione del rischio di eventi futuri nei pazienti dopo un infarto.

Questa tecnica si differenzia nettamente dall’approccio usato finora, basato sull’analisi statistica tradizionale. «I pazienti con infarto miocardico acuto», spiega Fabrizio D’Ascenzo, coordinatore della ricerca, «sono ad altissimo rischio nei primi due anni sia di una recidiva di infarto sia di sanguinamenti maggiori legati ai farmaci che mantengono il sangue più fluido. La decisione sulla terapia migliore deve bilanciare questi due rischi, cosa che il cardiologo fa basandosi sulla propria esperienza e sul suo intuito clinico, aiutato da punteggi di rischio. Tuttavia questi punteggi sono poco precisi e pertanto di modesto aiuto anche per un cardiologo esperto. Abbiamo cercato di migliorare la situazione utilizzando dati clinici riguardanti 23mila pazienti, che hanno fornito la massa critica di informazioni per la nostra ricerca».

La differenza tra l’approccio basato su una analisi statistica tradizionale e l’approccio basato sulla Intelligenza Artificiale è impressionante. Mentre la precisione dei migliori punteggi disponibili per identificare la possibilità di un evento come un nuovo infarto o un sanguinamento si aggira intorno al 70 per cento, la precisione di questo nuovo punteggio di rischio si avvicina al 90 per cento, riducendo significativamente la possibilità di una non corretta diagnosi.

«Siamo entusiasti di questi risultati», afferma il professor Gaetano Maria De Ferrari, direttore della Cardiologia Molinette, «per tre motivi. Primo, possiamo ora curare meglio i nostri pazienti, aggiungendo alla nostra esperienza clinica delle stime davvero precise del rischio cui vanno incontro. Secondo, lo studio è una dimostrazione fortissima delle possibilità della Intelligenza Artificiale in medicina e in cardiologia in particolare. Terzo, questo risultato ottenuto in collaborazione tra Università e Politecnico rafforza la scelta di Torino come sede dell’Istituto Italiano di Intelligenza Artificiale».

A questo proposito, va ricordato che Torino è stata scelta come sede principale dell’Istituto Italiano per la Intelligenza Artificiale. Sia l’Università sia il Politecnico di Torino avranno un ruolo importante nell’Istituto. In effetti, l’attenzione della comunità scientifica mondiale per la predetta ricerca cardiologica «conferma l’Università di Torino come un’eccellenza della ricerca nazionale a livello internazionale», ha ribadito il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, sottolineando come «la nuova frontiera scientifica che coniuga l’applicazione della Intelligenza Artificiale alla diagnostica in medicina sia in grado di migliorare come mai prima d’ora la qualità di vita di tante persone colpite da patologie gravemente invalidanti».

Non a caso, dunque, il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha sottolineato che «la Intelligenza Artificiale rappresenta un tema chiave per la ricerca dei prossimi anni, sul quale il nostro Ateneo può vantare competenze riconosciute dalla comunità scientifica internazionale e ha ottenuto risultati di estrema rilevanza, quali per esempio il coordinamento del Dottorato nazionale sulla Intelligenza Artificiale su IA e Industria 4.0 e la partecipazione del Politecnico al prestigioso Laboratorio Europeo sulla Intelligenza Artificiale dei dati ELLIS».

(gv)

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