La Formula SAE Italy e le elettriche delle università del mondo

Ecco un evento che guarda al futuro parlando con i giovani del mondo.

di Matteo Ovi

Oltre 70 team provenienti dalle principali università di 20 paesi per un totale di 2.000 partecipanti. Sono questi i numeri da record registrati nell’ultima edizione della Formula SAE Italy & Formula Electric Italy, tenutasi dall’11 al 14 settembre presso l’autodromo di Varano de’Melegari.

La Formula SAE Italy (Society of Automotive Engineering) è l’evento internazionale organizzato da ATA (Associazione Tecnica dell’Automobile) che vede competere giovani ingegneri universitari provenienti dalle principali università di 20 paesi del mondo nella progettazione, realizzazione e gareggiamento di prototipi monoposto.

L’evento, nato nei primi anni Ottanta per promuovere la carriera dei giovani ingegneri nel campo del motorsport, ha trovato proprio in Italia la più sentita collaborazione di atenei e industrie. È infatti italiano, da ormai sei edizioni, lo sponsor principale dell’evento; si tratta di una società dinamica della quale abbiamo parlato a più riprese per il suo ampio coinvolgimento nel mondo delle corse e non solo. Parliamo di Dallara, nota nell’ambiente delle corse per essere l’unica produttrice, motore a parte, delle vetture che corrono a Indianapolis.

L’evento permette ai giovani ingegneri di mettere alla prova le proprie capacità su tutti gli aspetti di un progetto così complesso, e costituisce sia un importante campo prova per i loro progetti che una opportunità di prepararsi alle carriere future.

Gli studenti vengono impegnati in tutti gli aspetti della progettazione e realizzazione, ma devono anche tenere in considerazione la fattibilità del progetto entro un budget prefissato e con un determinato ciclo produttivo. Si presenta così una occasione per dimostrare le proprie basi teoriche, idee innovative e l’abilità di confrontarsi con i processi produttivi.

I vari team sottopongono i propri veicoli a una moltitudine di test, per i quali vengono valutati sia dal punto di vista imprenditoriale che progettuale da delle giurie formate da professionisti del settore. I veicoli vengono valutati sulla base di specifiche prove statiche (scrutinamento, ribaltamento, frenata, rumorosità, design, costo e presentazione) e dinamiche (accelerazione, accelerazione laterale, endurance, economia di consumo).

Nelle ultime edizioni, al tradizionale evento dedicato a prototipi a combustione interna si è aggiunta la Formula Electric, dedicata alle vetture elettriche e pensata per stimolare la ricerca e lo sviluppo di progetti per la mobilità sostenibile.

Oltre a cooperare attivamente nell’organizzazione dell’evento, Dallara offre ai giovani l’opportunità mettere in mostra il proprio talento di fronte a un pubblico internazionale.

Abbiamo incontrato in quei giorni il presidente Gian Paolo Dallara in persona, che nel raccontarci l’inizio di questa avventura ricorda con gioia l’entusiasmo e la passione dimostrati da questi giovani. “Sono tutti qui per partecipare ed essere primi, anche fra loro”, commenta. E così, ai trofei riconosciuti dall’evento si affiancano i primati perseguiti fra connazionali e nelle specifiche categorie. “Non importa solo vincere, ma aver partecipato. A chi si sarà distinto particolarmente, però, a quelli che si saranno veramente sporcati le mani dando il massimo di sé, guarderemo con l’ipotesi di un ingaggio presso Dallara”, aggiunge.

Oltre ad offrire uno sguardo sugli ingegneri del futuro, Dallara apre la porta dei suoi stabilimenti, situati poco distante dall’autodromo, a quelli che verranno considerati più meritevoli. Non mancano infatti i casi in cui alcuni fra i partecipanti alle edizioni precedenti hanno in seguito trovato un impiego presso l’azienda italiana. “Siamo sempre coinvolti nella ricerca di giovani che guardino al futuro”, conferma Dallara. “Alcuni di questi ragazzi dimostrano di avere una grande determinazione e di sapersi arrangiare. Per fare un esempio, uno studente israeliano che non aveva accesso ad alcuna delle tre società al mondo che fabbricano cambi, se lo è fatto fare da una fabbrica di carri armati nel suo paese”, racconta ridendo.

Negli ultimi anni è stata aggiunta la Formula Electric, “Occorre reinventarsi per scoprire un mondo che non si conosce. Fra questi giovani potrebbe trovarsi proprio una delle risorse necessarie a questo cambiamento”.

Degli oltre 70 team che hanno partecipato alla edizione 2015, 15 provenivano da università italiane:

Università degli Studi di Padova
Politecnico di Milano
Università della Calabria
Università degli Studi di Brescia
Università del Salento
Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Università degli Studi di Firenze
Università degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Università Politecnica delle Marche
Università degli Studi di Parma
Politecnico di Bari
Università di Roma La Sapienza
Politecnico di Torino
Università di Pisa

A ciascuna di queste dedicheremo una breve scheda di approfondimento nei prossimi giorni, assieme ad ulteriori approfondimenti.

(MO)

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