La Cina vuole ripulire i canali di social media

Il governo cinese sta compiendo importanti passi per mettere al bando contenuti inappropriati pubblicati su due delle piattaforme online più popolari del paese.

di Yiting Sun

Un nuovo ordine emanato dal governo cinese ha richiesto al servizio di condivisione foto Kuaishou e alla piattaforma di notizie Toutiao di revisionare i propri contenuti e rimuovere qualunque post “volgare, violento, pornografico o nocivo”. Il governo ha inoltre bloccato le nuove iscrizioni da parte di individui interessati a pubblicare video tramite questi servizi e richiesto che qualunque contenuto pubblicato in futuro venga prima esaminato da censori interni

Non è la prima volta che queste piattaforme si sono aperte a contenuti controversi. Nel dicembre scorso, il governo aveva accusato Toutiao – la più famosa app di aggregazione in Cina, con oltre 120 milioni di utenti attivi al giorno – di diffondere contenuti pornografici e lo aveva sospeso per 24 ore. Questa settimana, Kuaishou – che vanta oltre 100 milioni di utenti attivi al mese – è stato richiamato dai media governativi per aver pubblicato video di madri adolescenti.

La pulizia dei contenuti pubblicati in rete è importante per il governo cinese: negli ultimi tre anni, la Cina ha chiuso oltre 13.000 siti web. Prendendo di mira le grandi piattaforme di social media, le autorità intendono dimostrare la propria determinazione a epurare la rete dai contenuti che considerano inappropriati. Questo approccio autoritario è in netto contrasto con l’occidente, dove i sistemi politici non agiscono in maniera altrettanto aggressiva per cancellare contenuti problematici.

(MO)

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