La Casa Bianca non ha ancora nominato un consulente scientifico

Il Presidente Trump continua a trascurare questa mancanza, e i temi di ambito scientifico continuano ad accumularsi sulla sua scrivania.

di Emily Mullin

A dieci mesi dalla sua elezione, Donald Trump non ha ancora nominato un consulente scientifico. Il posto resta vacante dal periodo più lungo mai registrato da quando, nel 1976, il Congresso diede vita all’Office of Science and Technology Policy della Casa Bianca.

Anche altre posizioni fondamentali all’interno dell’OSTP della Casa Bianca devono ancora essere ricoperto, con ovvia ed evidente preoccupazione da parte del Congresso e degli esperti riguardo la scarsa simpatia del presidente per la scienza.

Per cercare di risolvere questo problema nell’amministrazione, la scorsa settimana un gruppo di senatori del partito democratico ha inviato una lettera al Presidente Trump, chiedendogli di appuntare esperti di scienza e tecnologia “ben qualificati” a riempire le posizioni vacanti (vedi “Il pericoloso, grande vuoto nell’amministrazione Trump”).

Gli autori sottolineano come l’OSTP conti oggi meno di 50 membri nel suo staff, contro gli oltre 130 raggiunti nelle passate amministrazioni. Nel frattempo, diversi problemi nei primi nove mesi di presidenza avrebbero potuto beneficiare di una consulenza esperta; cambiamento climatico, accordo nucleare con l’Iran e programma nucleare della Corea del Nord sono solamente alcune delle tematiche interessate.

Sempre la scorsa settimana, membri del Senate Committee on Health Education, Labor and Pensions hanno tenuto una udienza sul potenziale della tecnologia del gene-editing nella medicina, altro tema sul quale l’amministrazione Trump deve ancora esprimersi.

Kumar Garg, un membro senior della Society for Science and the Public, dice che la posizione del consulente scientifico somiglia a qualunque altra posizione rilevante all’interno della Casa Bianca. “Perché esiste un consulente economico? Perché esiste un consulente per la sicurezza nazionale? Perché si ritiene che questi temi siano di fondamentale importanza per la nazione”, dice Garg, che ha trascorso quasi ottant’anni ricoprendo diverse posizioni all’interno dell’OSTP e sotto l’amministrazione Obama, più recentemente come assistente direttore per l’apprendimento e l’innovazione.

Garg sostiene che l’epidemia di oppiacei rappresenti un altro settore che potrebbe beneficiare del supporto di un consulente scientifico, il quale potrebbe suggerire nuovi programmi di ricerca e sviluppo volti a ridurne l’abuso o a individuare alternative agli oppiacei.

Sotto Obama, racconta Garg, l’OSTP veniva coinvolto nella risposta ad emergenze come l’epidemia di ebola del 2014 in Africa, nella creazione di programmi come la BRAIN Initiative presso il National Institutes of Health, e la formulazione di normative per tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale. Nel 2010, l’OSTP e il suo direttore hanno assistito Obama durante il fuoriuscitadi petrolio della Deepwater Horizon, quando il pozzo della BP ha riversato petrolio e gas metano nel Golfo del Messico per 87 giorni.

Finora, aggiunge Garg, è difficile sapere quali siano le priorità dell’OSTP sotto Trump, specialmente considerando gli importanti tagli ai budget scientifici proposti dalla sua amministrazione.

Il direttore dell’OSTP sotto il Presidente George W. Bush, John Marburger, è entrato in carica nel settembre 2001, ovvero 8 mesi dopo Bush. Obama ha nominato il suo consulente, John Holdren, prima ancora di prendere ufficio presso la Casa Bianca.

Una volta presentata una candidatura da parte del presidente, il Senato deve confermarla. Attualmente, però, non vi sono nemmeno segnali che l’amministrazione Trump abbia considerato quale nome presentare.

(MO)

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