Materiali tradizionali per tecnologie innovative
La RIDITT (Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle imprese) segnala alcune tecnologie messe a punto dai principali laboratori e centri di ricerca italiani e a disposizione delle imprese per affrontare le crescenti sfide di competitività.
Il Ministero delle Attività Produttive ha infatti già da due anni affidato all’IPI (Istituto per la Promozione Industriale) il compito di implementare e gestire tale network finalizzato a coinvolgere operatori pubblici e privati (centri di ricerca, laboratori, associazioni imprenditoriali, parchi scientifici, incubatori, centri di servizio eccetera) impegnati nella diffusione dell’innovazione e nel trasferimento tecnologico alle imprese, con particolare attenzione alle esigenze delle PMI, secondo una logica di squadra. In tal modo la rete RIDITT viene a costituire un punto di riferimento e un osservatorio privilegiato sulle tecnologie e sui risultati emergenti dalla ricerca finalizzata all’innovazione di prodotti e processi industriali.
Viene quindi presentata una tecnologia, sviluppata in un centro di ricerca nazionale, per la realizzazione industriale di elementi strutturali in legno, con ampie potenzialità di applicazione nel settore delle costruzioni.
Legno «armato» per nuove soluzioni strutturali
Nell’ambito della rete RIDITT è stata recentemente condotta una analisi volta allo scouting, ad ampio spettro, delle principali opportunità di innovazione tecnologica che si presentano, oggi, ai settori industriali manifatturieri. Tale indagine si è sviluppata attraverso l’organizzazione di incontri tematici, per ogni settore industriale preso in esame, ai quali hanno preso parte rappresentanti del mondo della ricerca, delle associazioni imprenditoriali e delle imprese più innovative del settore, chiamati a esprimere valutazioni rispetto alle tecnologie più promettenti.
Nel corso di uno di tali incontri, dedicato all’industria del legno e dei prodotti in legno, è appunto emersa una interessante tecnologia relativa alla realizzazione di elementi strutturali portanti in legno lamellare armato. Si tratta di una tecnologia decisamente innovativa, se pure applicata a un materiale «tradizionale» come il legno, ed è una dimostrazione di come l’innovazione tecnologica non si applichi solo ai nuovi materiali, ma possa anzi consentire di trovare nuove tecniche produttive o nuove applicazioni di materiali già ampiamente utilizzati. è appunto il caso offerto dalla possibilità di armare le travi in legno lamellare non solo con barre di acciaio, ma anche con elementi in fibra di carbonio. Altro elemento distintivo di tale tecnologia risiede nell’essere stata sviluppata da due giovani ingegneri (Cattich e Gottardi) che, sotto la guida del loro professore (Maurizio Piazza) e avvalendosi delle facilities e dei laboratori avanzati del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Strutturale dell’Università di Trento (in particolare del nuovo laboratorio di testing strutturale), hanno oggi lanciato sul mercato la loro iniziativa mediante la creazione di una impresa spin-off della ricerca (Armalam® Srl). Sintetizzando quindi in un unico progetto l’antica cultura industriale del territorio con la disponibilità di avanzate infrastrutture scientifiche e uno spiccato spirito imprenditoriale.
Il laboratorio di prove sui materiali e testing strutturale dell’Università di Trento, infatti, rappresenta una struttura all’avanguardia, nel nostro paese, per le prove su materiali da costruzione ed elementi strutturali, potendo effettuare la simulazione di eventi sismici e la verifica del loro effetto su strutture a scala reale. Il laboratorio è infatti attrezzato per registrare reazioni bidirezionali ed è costituito da una parete verticale alta 9,5 metri e da un pavimento lungo 42 metri, che sono in grado di esercitare sollecitazioni fino a 21 MPa.
La tecnologia Armalam® consente, in particolare, la produzione industriale di travi di legno armate, con un comportamento in esercizio analogo a quello del cemento armato e particolarmente adatte a soddisfare esigenze estetiche, anche in relazione all’utilizzo in zone sismiche e in ambienti con umidità molto elevata o comunque suscettibile di forti variazioni. Il legno massiccio, infatti talvolta non offre prestazioni sufficienti, specialmente in presenza di fessurazioni o di particolari condizioni di installazione. Già da tempo è quindi invalso l’uso di ricorrere a travi realizzate per incollaggio di strati lamellari successivi. La tecnologia descritta ha trovato il modo di realizzare agevolmente, su scala industriale, il rinforzo del legno lamellare con l’inserimento di una o più barre di acciaio o di CFRP (fibra di carbonio) in apposite fresature praticate in alcune lamelle e a esse solidarizzate con un adesivo strutturale bicomponente, a base epossidica appositamente formulato per lo scopo. La tecnologia si completa con modelli di calcolo, messi a punto per il supporto alla progettazione e al testing virtuale di strutture con legno lamellare armato, da parte di ingegneri e tecnici che impieghino tali travi per le proprie realizzazioni.
I possibili campi di applicazione comprendono l’utilizzo in costruzioni che per esigenze progettuali, funzionali o architettoniche, richiedono elementi con una ridotta altezza di sezione, l’impiego in interventi di consolidamento nonché la realizzazione di solai in legno a elevata rigidezza e con spessori strutturali ridotti rispetto a quelli ottenibili con normali travi di legno massiccio o lamellare.
La tecnologia, infatti, come già accennato, consente di risolvere alcune carenze tipiche del legno massiccio, quali la variabilità delle prestazioni meccaniche, l’instabilità dimensionale, la tendenza alla fessurazione e le limitazioni dimensionali e di forma.
Le prestazioni degli elementi in legno armato risultano notevolmente superiori rispetto a quelle di un analogo elemento di legno lamellare o massiccio: resistenza e rigidità sono più che doppie, l’eventuale rottura è a flessione, l’incidenza della difettosità del legno sulle caratteristiche meccaniche è minore, la tenuta rispetto alle variazioni di umidità o alla durata del carico è maggiore. Per quanto riguarda l’aspetto estetico, questo rimane invece sostanzialmente inalterato.
BOX
RIDITT è la Rete Italiana per la Diffusione dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle Imprese, promossa dal Ministero per le Attività Produttive e gestita dall’IPI (Istituto per la Promozione Industriale). L’iniziativa, lanciata nel 2003, ha l’obiettivo di migliorare la competitività del sistema produttivo attraverso la valorizzazione delle tecnologie e dei servizi per l’innovazione industriale.
www.riditt.it
L’IPI (Istituto per la Promozione Industriale) è l’agenzia governativa specializzata nel promuovere la crescita e la competitività dei sistemi produttivi ed economici. Per tali fini l’IPI fornisce consulenza tecnica alla Pubblica Amministrazione centrale e territoriale nella definizione e gestione di programmi di sostegno alle imprese.
www.ipi.it