Individuata una nuova forma di comunicazione tra neuroni

Ricercatori della Case Western Reserve University osservano onde elettriche saltare tagli nei tessuti del cervello.

di MIT Tehcnology Review Italia

The Journal of Physiology pubblica i risultati di osservazioni condotte da ingegneri biomedici della Case Western Reserve University che avrebbero osservato una nuova forma di comuncazione neurale. La scoperta potrebbe portare a una maggiore comprensione di specifici processi e disordini cerebrali, per quanto non sia ancora chiaro il possibile impatto della scoperta.

La ricerca è stata condotta sotto la guida di Dominique Durand, professore in ingegneria biomedica e direttore del Neural Engineering Center alla Case School of Engineering.
Sono tre le forme di comunicazione neurale già note: la trasmissione sinaptica, la trasmissione assonica e le cosiddette “gap junctions”, o giunzioni comunicanti tra neuroni. Il nuovo studio ha analizzato i campi elettrici generati dall’attività simultanea di più neuroni, sinora considerati troppo deboli per avere influenza sulle attività neuronali.

Gli esperimenti condotti nel laboratorio di Durand hanno dimostrato, invece, come questi campi elettrici non solo siano capaci di eccitare le cellule, ma anche di produrre campi elettrici propri e generare onde di attività auto propagate. La scoperta è nata dallo studio dell’effetto efaptico, un meccanismo di propagazione di onde cerebrali relativamente veloci simili a quelle generate nel sonno.
La funzione di queste onde cerebrali è ignota, né si pensava fossero in grado di autopropagarsi. Gli osservatori descrivono soprattutto l’osservazione ripetuta di un’onda che ‘salta’ un taglio prodotto tra i tessuti del cervello, un fenomeno che poteva essere spiegato solo con l’effetto efaptico. L’onda si è dimostrata capace di saltare il taglio e ripetersi, un fenomeno mai prima osservato.

I ricercatori descrivono la propria incredulità iniziale. L’esperimento è stato ripetuto più volte anche dietro richiesta di una commissione del The Journal of Physiology, prima della pubblicazione del materiale. Ogni esperimento condotto sembra aver confermato la scoperta.

Immagine: Sinapsi, STEPHEN MAGRATH / WELLCOME

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