Il Regno Unito insiste ad abbattere le proprie emissioni

Paese che vai, strategia energetica che trovi.

di Jamie Condliffe

Almeno una nazione il cui nome finisce per “Unito” sta cercando di fare la sua parte per il bene del pianeta. La nuova Clean Growth Strategy del Regno Unito ha impiegato molto tempo ad arrivare, ma l’avvio di questo programma serve a ricordare che gli accordi climatici di Parigi possono ancora essere rispettati. Il nuovo documento evidenzia 50 pratiche che, spera il governo, contribuiranno all’abbattimento delle emissioni del 57 percento entro il 2032.

Per prima cosa – specialmente a confronto con gli Stati Uniti – il paese chiuderà tutte le sue centrali a carbone che non saranno state dotate di impianti per la cattura dell’anidride carbonica entro il 2025. Nel frattempo, il governo supporterà fortemente la costruzione di nuove infrastrutture energetiche pulite, disponendo £550 milioni per la realizzazione di nuove fattorie eoliche, ad esempio, e supportando la costruzione di nuove centrali nucleari (a condizione che siano più economiche dello sventurato impianto di Hinkley Point C).

Una spinta analoga verrà data a favore dell’adozione di vetture ibride e elettriche. Il paese sta spendendo £1 miliardo per favorire la distribuzione di vetture a basse emissioni assistendo i consumatori nell’acquisto di questi modelli, e investendo £841 milioni in innovazioni per il settore dei trasporti a basse emissioni, come la ricerca nelle batterie e in flotte di camion semi-autonomi. Il piano impegna anche £1 miliardo verso innovazioni nelle tecnologie energetiche, destinando £265 milioni allo sviluppo di sistemi di accumulo energetico per la smart grid, £460 milioni allo sviluppo di nuove tecnologie per il nucleare e £177 milioni a innovazioni che permettano di ridurre il costo delle fonti di energia rinnovabile.

Uno degli aspetti più interessanti, probabilmente, è che il piano non descrive impatti particolarmente negativi sull’economia, tutt’altro; la sintesi del documento accenna al fatto che “l’economia a basse emissioni potrebbe crescere dell’11 percento annuo fra il 2015 e il 2030, quattro volte più rapidamente rispetto alla crescita prevista per l’economia complessiva”. Stando a Engineer, la Clean Growth Strategy sarebbe già stata accolta sia dall’industria energetica locale che dagli ambientalisti, quindi … qualcuno vuole provare a dirlo a Trump?

(MO)

Related Posts
Total
0
Share