Il coronavirus è ufficialmente una pandemia

Oggi, a Ginevra, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il diffondersi del contagio del coronavirus richiede una strategia di attacco più aggressiva.

di Antonio Regalado

La definizione pandemia indica che il nuovo coronavirus si sta diffondendo in molti paesi contemporaneamente. È anche un riconoscimento che gli sforzi per contenere l’allargamento dell’infezione a tutto il mondo non hanno avuto buon esito.

L’OMS ha sollecitato una lotta a tutto campo contro il virus, invitando le nazioni a mobilitare gli ospedali e a sensibilizzare l’intera società. “E’ la prima forma di  coronavirus che ha raggiunto proporzioni pandemiche, ma può essere contenuta”, ha detto il capo dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Dovremmo raddoppiare i nostri sforzi e portare avanti politiche più aggressive”.

L’epidemia di virus è iniziata in Cina alla fine dell’anno scorso e ha infettato oltre 80.000 persone. Chi viaggia diffonde facilmente il virus in altri paesi, scatenando nuovi focolai.

Attualmente, otto paesi – tra cui gli Stati Uniti – stanno segnalando più di 1.000 casi ciascuno di Covid-19, un virus che comporta il rischio di una pericolosa polmonite, secondo la John Hopkins University. Più di altri dieci paesi presentano ora centinaia di casi.

L’OMS afferma che alcuni paesi cercano di contenere l’epidemia, mentre altri stanno portando avanti azioni di mitigazione o di rallentamento della diffusione del virus in modo che i loro sistemi sanitari non vengano sopraffatti.

“Quando diciamo che la situazione è pandemica, stiamo raccomandando un approccio misto, con il contenimento come pilastro”, spiega Tedros.

L’OMS rileva che 81 paesi non denunciano ancora alcun caso. Tedros ha affermato che “non dovrebbero diventare terreno” esposto al virus. Altri 57 paesi che hanno 10 casi o meno potrebbero ancora fermarlo rapidamente.

L’OMS ha rifiutato di criticare determinati paesi, ma i funzionari hanno indicato che quelli con bassi livelli di test, come gli Stati Uniti, non stanno fornendo una risposta efficace.

La Cina e la Corea del Sud sono riuscite a invertire la tendenza all’interno dei loro focolai, con molti meno nuovi casi. Tuttavia, se il virus si diffonde incontrollato altrove, potrebbe facilmente essere reintrodotto nei paesi che lo hanno già messo sotto controllo.

Immagine: Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus, OMS

(rp)

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