Identificato il sensore del dolore meccanico

Decenni di ricerche ha condotto alla scoperta di una proteina dei neuroni sensoriali coinvolta nella capacità di provare dolore meccanico.

di Lisa Ovi

Ricercatori della McGill University hanno descritto su Cell la scoperta di una proteina dei neuroni sensoriali umani che potrebbe divenire il nuovo obbiettivo per lo sviluppo di nuovi potenti farmaci analgesici.

Si tratta del primo studio che dimostra come la TACAN, una delle proteine più conservata tra i vertebrati dalla funzione ancora poco chiara, sia coinvolta nella conversione delle pressioni meccaniche in segnali elettrici che si traducono nel rilevamento del dolore meccanico. La ricerca decennale è stata diretta da Reza Sharif-Naeini, professore del Dipartimento di Fisiologia della McGill.

I ricercatori hanno utilizzato approcci molecolari e cellulari per studiare l’elettrofisiologia, i ricercatori sono stati in grado di stabilire che la proteina TACAN si trova sulla membrana delle cellule sensibili al dolore, dove forma pori simili a tunnel che prendono il nome di canali ionici. I ricercatori hanno anche creato un modello di topo le cui proteine TACAN possono essere “spente”. G li animali si sono rivelati significativamente meno sensibili a dolorosi stimoli meccanici.

L’esistenza di piccoli sensori responsabili della raccolta di informazioni necessarie al cervello per formulare un quadro dell’ambiente circostante, a spiegazione del senso del tatto o dell’esperienza del dolore, risale a circa 70 anni fa. I canali ionici sono proprio questi sensori, strutture simili a pori in grado di tradurre le pressioni meccaniche esercitate su di una cellula in segnali elettrici che vengono poi trasmessi al cervello e lì elaborati, un fenomeno noto come meccanotrasduzione.

Questo fenomeno si è dimostrato fondamentale per diversi processi fisiologici come l’udito, il tatto o la sensazione di avere sete, ma l’identità del sensore responsabile del dolore meccanico non era mai stata definita. La ricerca di nuove soluzioni al dolore cronico è particolarmente urgente negli Stati Uniti, afflitti da un dilagante problema di abuso di oppiacei e alcolici.

Pazienti con condizioni come l’artrosi, l’artrite reumatoide o il dolore neuropatico sviluppano spesso una condizione che prende il nome di allodinia meccanica, in cui i recettori del dolore meccanico diventano eccessivamente sensibili. Attività ed eventi comuni come camminare, o ricevere un tocco leggero, diventano estremamente dolorose e conducono a una riduzione significativa della qualità della loro vita.

L’identificazione del sensore associato al dolore meccanico permetterà di avviare la ricerca di nuovi potenti analgesici in grado di bloccarne l’azione.

(lo)

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