I piccoli passi hanno il fiato breve

Il ruolo della POLITICA

di Kevin Bullis

Un concessionario della Toyota, a Torrance, in California, pubblicizza il risparmio di carburante della Prius ibrida.

FOTO: ROBYN BECK/GETTY IMAGES

Malgrado le diffuse preoccupazioni per le forti richieste di petrolio in generale e soprattutto di quello estero da parte degli Stati Uniti, Washington ha preso solo misure frammentarie per risolvere il problema. Nel complesso, queste iniziative avranno solo un modesto impatto sulla quantità di petrolio che il paese consuma. In aprile, l’Environmental Protection Agency e il Dipartimento dei Trasporti statunitense hanno introdotto regole più severe sui combustibili; alle automobili verrà richiesto di percorrere una media di 35,5 miglia per gallone a partire dal 2016 contro le attuali 27,5. L’EPA prevede che questo cambiamento permetterà di risparmiare 1,8 miliardi di barili di petrolio con le autovetture che saranno in regola con le nuove norme. Ma si tratta solo di una quantità di petrolio leggermente superiore a quella che gli Stati Uniti consumano in tre mesi.

Nel 2007, il Congresso ha approvato una legge che impone alle compagnie petrolifere di distribuire ogni anno 36 miliardi di galloni di biocombustibile, fino al 2022. In questo caso la quota di carburante, anche se piccola, è significativa: circa il 17 per cento dei consumi annuali di benzina. Secondo le indicazioni federali, 21 miliardi di galloni di biocombustibili avanzati dovranno sostituire i biocombustibili commercialmente già disponibili, come l’etanolo derivato dal mais. La tecnologia per produrre questi nuovi combustibili include l’etanolo ricavato da fonti cellulosiche come diversi tipi di erbe e altri combustibili derivati dalle alghe. Ma i tentativi di produrli su larga scala sono molto timidi.

Le leggi federali prevedevano in una prima fase che i distributori d’energia utilizzassero 100 milioni di galloni di etanolo cellulosico nel 2010, ma l’EPA ha ridotto questa quota a 6,5 milioni di galloni perché non sono stati costruiti impianti commerciali di etanolo cellulosico. L’EPA prevede di mantenere in vigore una deroga simile anche per il prossimo anno. Nel futuro a breve termine, i biocombustibili avanzati incideranno in minima parte sui consumi di petrolio.

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