I lavoratori della gig economy chiedono una migliore protezione dal coronavirus

I servizi di consegna a domicilio stanno registrando una crescita senza precedenti della domanda, ma chi lavora è ancora esposto a troppi rischi.

di Charlotte Jee

Gli addetti alla consegna di generi alimentari di Instacart negli Stati Uniti e i magazzinieri di Amazon a Staten Island, un distretto della città di New York, ieri hanno scioperato, chiedendo sistemi più adeguati di protezione fisica dal contagio e un aumento della paga oraria.

Come riferito da “Vice”, i lavoratori di Instacart affermano che si rifiuteranno di accettare gli ordini fino a quando l’azienda non concederà loro un’indennità di rischio di 5 dollari in più per ordine, oltre a sapone gratuito, disinfettante per le mani e salviette disinfettanti, e il riconoscimento della retribuzione per malattia a quei lavoratori a cui è stato “consigliato” di restare a casa. E’ loro intenzione continuare nello sciopero fino a quando le loro richieste non saranno soddisfatte.

Anche i dipendenti di Amazon nella sua struttura di Staten Island sono in stato di agitazione, per protestare contro la decisione dell’azienda di tenere aperto il magazzino dopo che, la scorsa settimana, è stato confermato un caso di coronavirus tra i dipendenti. Hanno detto che non torneranno al lavoro fino a quando l’impianto non verrà  igienizzato. Amazon ha già chiuso altri magazzini in cui sono stati riscontrati casi di positività tra i lavoratori.

La protesta dei lavoratori non coinvolge solo Amazon e Instacart. Molte aziende del settore della gig economy hanno dichiarato che pagheranno i dipendenti per un massimo di due settimane di stipendio se contraggono il coronavirus o rimangono a casa per malattia. Inoltre, stanno richiedendo a chi lavora di comprovare lo stato di salute con un test sul coronavirus; una situazione ai limiti in quanto non c’è disponibilità di test negli Stati Uniti. I dipendenti di Uber, Lyft, DoorDash e altre aziende si lamentano perché dicono che è quasi impossibile accedere a forme di sussidio economico.

I servizi di consegna a domicilio stanno registrando una crescita senza precedenti della domanda in considerazione del fatto che le autorità pubbliche consigliano alle persone di rimanere a casa. Amazon, che impiega oltre 750.000 persone, sta assumendo altri 100.000 lavoratori per far fronte alle richieste, mentre Instacart è alla ricerca di altri 300.000 full-service shoppers, che complessivamente andranno a più che raddoppiare la sua attuale forza lavoro di 175.000.

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