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    Google e Facebook contro la NAS

    di Alessandro Ovi

    Un po’ a sorpresa, i leader di Facebook, Zuckergerger e di Google, Page, hanno negato di essere a conoscenza dell’accesso della NSA ai loro dati. Hanno affermato che quanto fatto con Verizon è troppo esteso.

    In un messaggio online entrambi hanno dichiarato di non conoscere nulla dell’uso da parte della NAS del programma PRISM per raccogliere dati dai loro utenti.

    Pur non dando alcuna spiegazione su quali dati essi avessero fornito in altro modo all’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, hanno tuttavia mostrato preoccupazione per l’allargarsi delle tattiche usate per ottenere i dati delle telefonate di Verizon.

    Come già spiegato in un precedente articolo di MIT Technology Review, la NSA sta dando una nuova interpretazione allargata al Patriot Act per avere più libertà nelle sue attività di sorveglianza.

    Sia Zuckerberger che Page esprimono la loro preoccupazione che ciò possa estendersi anche ai dati dei loro utenti.

    Dice Page: “Il livello di segretezza che circonda queste procedure, mina gravemente la libertà della quale noi godiamo”.

    In modo analogo Zuckerberger dichiara che nel caso Facebook fosse soggetto allo stesso tipo di trattamento, lo combatterebbe con forza.

    Tuttavia, se anche questa resistenza avesse davvero luogo, né Google né Facebook sarebbero in grado di parlarne, dato che ordini come quello impartito a Verizon dalla Foreign Intelligence Survelliance Court sono accompagnati da clausole molto restrittive di segretezza.

    (AO)

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