Aiutare nuove aziende a crescere è oggi un motivo comune alle politiche industriali di ogni paese.
Parliamo oggi del modell di incentivo e di assistenza di TIM #WCAP.
di Alessandro Ovi
Aiutare nuove aziende a crescere è oggi un motivo comune alle politiche industriali di ogni paese.
I modelli di incentivo e di assistenza sono tanti e ne abbiamo ampiamente parlato sulla nostra rivista.
Il tema comune è “come far nascere una nuova Silicon Valley”. Solo Bangalore è cresciuta nel tempo con caratteristiche simili a quelle di Silicon Valley. Kendall Square, a Cambridge, e Torino (molto più piccola) crescono attorno a grandi Università. Waterloo e Las Vegas nascono da iniziative di imprenditori che reinvestono in promozione dell’innovazione il ricavato di precedenti successi imprenditoriali. Pechino e Londra crescono su una collaborazione tra capitale privato di varie fonti e investimento pubblici. Saclays, in Francia, Skolkovo in Russia e Tel Aviv sono frutto di un progetto tutto pubblico con grandi investimenti anche infrastrutturali.
Fuori da questo scenario si pone una iniziativa molto interessante nel nostro paese. La propone TIM #WCAP (Tim Working Capital) che emerge per la sua originalità, basata sui cosiddetti Acceleratori Di Impresa.
Un Acceleratore è un ambiente dove gli ideatori di un progetto, scelti dopo una severa selezione, vengono dotati di un grant di 25.000 euro per sviluppare la propria idea, di uno spazio attrezzato, per percorrere i primi passi della creazione di una impresa. In poche parole, l’obiettivo di TimWcap è quello di finanziare ed accelerare le start up in ambito digitale.
C’è anche qualcosa di più, e questo è forse l’aspetto più delicato da realizzare; si tratta della costruzione di una comunità qualificata di persone che, nel momento in cui vengono aiutate a dar corpo alle loro idee, finiscono per costruire un ecosistema dell’innovazione beneficiando di spazi comuni di lavoro, formazione e di collaborazione con università, incubatori e partner locali; spazi con postazioni di lavoro, connessione telefonica e internet, sale riunioni e aree relax; ambienti dinamici e creativi dove viene favorito lo scambio e la contaminazione delle idee e delle esperienze fra tutti i partecipanti.
Ilaria Potito, responsabile TIM#WCAP Operations.”TIM #WCAP Accelerator”, dice Ilaria Potito, “contribuisce alla costruzione di un ecosistema dell’innovazione già dal 2009, tempi in cui non si parlava così spesso di innovazione e startup.
Prima di lanciare i suoi quattro acceleratori, TIM #WCAP era un programma che raccoglieva le business ideas più brillanti, provenienti soprattutto dalle università. Ma poi si è visto che solo lavorando assiduamente nelle città, cioè nei luoghi in cui si esercita l’innovazione e la contemporaneità, si ha ala visione di ciò che accade nel mondo dell’innovazione”.
I quattro acceleratori sono a Milano, Bologna, Roma, Catania. Oltre 3.000 mq che costituiscono un punto di riferimento della digital innovation italiana.
Il progetto è stato creato da Salvo Mizzi,(oggi Amministratore Delegato di TIM Ventures, società del gruppo Telecom Italia dedicata agli investimenti seed compresi tra 50.000 e 500.000 euro in startup in ambito digitale, internet, mobile e green tech. TIM Ventures completa e integra la funzione di TIM #WCAP Accelerator nella strategia di open innovation di Telecom Italia). Molte startup nate e cresciute in TIM #WCAP Accelerator meritano l’attenzione di TIM Ventures, nata nel 2014 e dedicata a investimenti seed. TIM Ventures trova, infatti, in TIM #WCAP il suo primo riferimento per l’individuazione di idee di business ad alto potenziale. Non è un caso se in appena qualche mese di attività ha già effettuato quattro investimenti sulle startup TIM #WCAP Pedius, Wiman, Eco4Cloud, Oilproject.
Salvo Mizzi, AD di Tim Ventures.
Dal 2009 al 2014, sono state esaminate più di 7.000 ‘business ideas’ . Sono stati selezionati e supportati 220 progetti, erogati 4,5 mln di euro e oltre 20 startup sono diventate fornitori di Telecom Italia.
L’accesso al Programma TIM #WCAP avviene attraverso la Call for Ideas lanciata annualmente per selezionare 40 progetti in tutti i vari settori dell’ambito digitale.
L’accelerazione si svolge in un periodo di 4 mesi. I team vengono guidati da tutor e mentor qualificati in un percorso finalizzato alla crescita del loro progetto, sia dal punto di vista tecnico che di business. Sono previsti sia momenti di aula, incentrati sui principali temi d’impresa, sia una supervisione individuale, focalizzata sulle aree di miglioramento dei singoli progetti. Durante questa fase, i partecipanti beneficiano già dei riscontri delle business unit Telecom Italia potenzialmente interessate alle loro soluzioni e partecipano ad eventi di networking organizzati per favorire il confronto con startupper di successo, imprenditori,business angel e Venture Capitalist.
Per il solo fatto di essere state selezionate, tramite una procedura agevolota, vengono iscritte all’albo veloce che le certifica come aventi i requisiti per diventare fornitori di Telecom Italia. Le business unit aziendali, d’altra parte, vengono incentivate all’acquisto delle soluzioni sviluppate in TIM #WCAP. Ad oggi, oltre 20 startup hanno concluso contratti con Telecom Italia.
Al termine dell’accelerazione è previsto un ulteriore periodo di 8 mesi durante il quale le startup possono proseguire il lavoro sul loro progetto continuando a beneficiare di mentorship e spazi per il co-working.
Carmelo Graceffa.è potenzialmente molto interessante il possibile contatto offerto, tra gli altri, con lo Startup Europe Partnership coordinato da Mind the Bridge, la Fondazione di Silicon Valley per Entrepreneurship Education.
Carmelo Graceffa, che in qualità di Business Analyst & Investment Manager per la Corporate Venture Capital lo segue con passione, dice: “Le startup accelerate da TIM #WCAP avranno inoltre un’importante occasione di promozione e visibilità internazionale grazie alla presenza di Telecom Italia come Corporate Member della SEP (Startup Europe Partnership), un’iniziativa voluta e promossa dalla Commissione Europea e rivolta alle grandi aziende interessate ad accogliere la sfida dell’innovazione rappresentata dalle startup digitali, aprendo loro i propri canali di procurement così come quelli degli investimenti e delle acquisizioni.
(MO)