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    Formula E: Un’esperienza elettrica per la Dallara

    Intervista a Andrea Pontremoli, CEO Dallara, sul contributo tecnologico dell’azienda alla Formula E.

    di Matteo Ovi

    Settimana scorsa abbiamo incontrato Andrea Pontremoli, CEO Dallara, il quale ci ha accennato del contributo che l’azienda – famosa in tutto il mondo per le vetture della Formula Indy, per la vittoria di Alex Zanardi alle paraolimpiadi (vedi “Zanardi e la tecnologia Dallara) e per le svariate collaborazioni con le case automobilistiche del mondo – darà alle ‘scuderie’ della nuova Formula E. Questa nuova categoria, quest’anno, porterà vetture da corsa interamente elettriche e a elevate prestazioni nei circuiti cittadini di Pechino, Putrajaya, Rio de Janeiro, Punta del Este, Buenos Aires, Los Angeles, Miami, Monte Carlo, Berlino e Londra (per il calendario interattivo potete fare riferimento al calendario ufficiale).

    La stagione inaugurale sarà composta da 10 team internazionali formati da figure al top di altri campionati mondiali. Starà a ciascun team la scelta dei rispettivi piloti, ma c’è da aspettarsi che parteciperanno piloti con un profilo internazionale per la loro provenienza da campionati quali IndyCar, GP2 e Formula Uno.

    – Abbiamo saputo che Dallara fornirà le auto per la nuova Formula E. Si tratta di un passaggio naturale dalla Formula Indy, o è un fatto del tutto nuovo?

    Si tratta di qualcosa di completamente nuovo; una nuova categoria di vetture 100% elettriche ad alte prestazioni. La Formula Indy continua con i propri motori a etanolo e, notizia di poco tempo fa, Dallara ha vinto la commessa per produrre le nuove vetture per il Campionato americano Indy Light 2015, Formula propedeutica (con motori da circa 420 CV) per la Formula Indy (con motori da oltre 700 CV).

    – Quali componenti standard fornirà Dallara a tutti i ‘team’?

    Dallara è parte di un raggruppamento gestito da Spark Racing Technology (il costruttore ufficiale della vettura) in partnership con McLaren (responsabile per la fornitura dei motori elettrici), Williams (responsabile per la fornitura delle batterie), Renault (sicurezza e gestione elettrica) e noi, che forniremo il resto della vettura con i seguenti componenti:

    – monoscocca (materiale composito con fibra di carbonio)

    – cellula di sicurezza per il pacco batterie (materiale composito con fibra di carbonio)

    – strutture di assorbimento urto frontali, laterali e posteriori (materiale composito con fibra di carbonio)

    – struttura supporto motore elettrico (magnesio)

    – interni telaio

    – pedaliera

    – sistema sterzo

    – gruppi portamozzi ruota

    – semiassi

    – Quali sono i problemi particolari che la motorizzazione elettrica presenta?

    Il problema principale è l’installazione del pacco batterie (quasi 300 kg di peso) e delle componenti elettriche ed elettroniche.

    Abbiamo affrontato problemi tecnici e regolamentari, in quanto abbiamo dovuto lavorare insieme alla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobilismo) per definire i criteri di sicurezza di una categoria completamente nuova.

    In particolare, la cellula di sicurezza che alloggia il pacco batterie deve rispondere a criteri di sicurezza molti impegnativi per quanto riguarda la resistenza strutturale (resistenza agli urti, per esempio), la resistenza al fuoco (occorre assicurare che trascorrano diversi minuti prima che si propaghi la fiamma), l’isolamento elettrico ed elettromagnetico e la capacità di resistere alla corrosione di acidi..

    – Esistono differenze tra le varie scuderie?

    Per il primo anno (e probabilmente anche il secondo) le vetture saranno tutte uguali con pochissima libertà per le squadre di cambiare le componenti, mentre la differenza si giocherà sulle capacità di fare assetti che rispondano in modo ottimale alle differenti piste, condizioni atmosferiche e caratteristiche dei piloti.

    Gli organizzatori e la FIA stanno ultimando la discussione a riguardo proprio in questi giorni in modo da pubblicare i regolamenti tecnici e sportivi.

    Poi gradualmente la FIA aprirà sempre più i regolamenti con l’intento di arrivare a un campionato del mondo con vetture presentate dai grandi players a livello di case automobilistiche e fornitori di sistemi e/o energia.

    – Correre solo su tracciati urbani, presenta problemi particolari?

    Ci saranno sicuramente problemi logistici e organizzativi, non tanto legati al tracciato in sè quanto al fatto che nel mezzo delle città bisognerà portare le infrastrutture necessarie per caricare in breve tempo le batterie per 40 vetture, stiamo parlando di decine di Megawatt.

    Altro grosso problema sarà la formazione del personale di assistenza in pista (commissari, vigili del fuoco, medici, etc.).

    – Quali effetti avrà a Formula E sulle auto elettriche esistenti?

    La Formula E avrà sicuramente l’effetto di accelerare notevolmente lo sviluppo di alcuni componenti.

    Mi aspetto per esempio che lo sviluppo delle batterie subirà una notevole accelerazione, alla ricerca di prestazioni sempre più elevate con ingombri e pesi sempre più ridotti.

    Anche l’integrazione dei vari sistemi tra loro (freni, controllo di trazione, sicurezza attiva tramite il controllo della dinamica del veicolo, etc.) e la loro gestione elettronica sarà un terreno interessante di sviluppo.

    Le corse avranno il ruolo, come spesso è capitato, di far capire al grande pubblico che anche con vetture completamente si possono ottenere prestazioni importanti e che una macchina elettrica può essere divertente sia da guidare che da vedere in gara.

    (MO)

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