Di solito sono le auto da corsa a sponsorizzare prodotti commerciali portandone in giro i marchi. Con la Formula E sono le auto stesse a sponsorizzare la loro categoria.
di Alessandro Ovi
La prima apparizione pubblica è stata a Las Vegas al CES (Consumers Electronics Show).
La scelta ha avuto un che di simbolico, di un oggetto davvero orientato al futuro come tantissimi di quelli esposti al CES. Perché questa strana auto da corsa, che vista dall’esterno non ha molto di diverso dalle Formula 1 o le Formula Indy, cui siamo abituati, appena si mette in moto stupisce, perché non ha nessun rombo, sibila con un tono metallico, fa subito capire quale concentrato di tecnologia elettrica ed elettronica nasconde dentro la sua scocca.
La seconda cosa che colpisce è la sua assoluta mancanza di emissioni, e qui viene un aspetto fondamentale della nascita della Formula E: il suo ruolo di promozione di veicoli a impatto ambientale praticamente nullo. All’interno del capitolo “Ambiente” nel sito ufficiale, si legge chiaramente che la strategia della Formula E non è solo quella di offrire un grande e nuovo spettacolo di gare di auto ma di promuovere un sempre crescente rispetto per l’ambiente.
La Formula E mira cioè a diventare una piattaforma di ricerca per i veicoli elettrici. La durata delle batterie, l’efficienza dei motori elettrici, sono settori nei quali molte grandi società nel mondo investono ingenti risorse. Importanti progressi tecnologici in questi casi favoriranno le auto elettriche in generale, e la Formula E sarà il loro terreno di sperimentazione. Un secondo importante impatto della Formula E sarà quello di portare la gente a credere nelle auto elettriche, a dare loro fiducia. La Formula E mostrerà che possono essere veloci, avere buona autonomia; la sfiducia rimane ancora tanta, anche se l’auto elettrica non è certo una novità. La prima fu costruita nel 1828 dall’Ungherese Amyos Jedlik; il primo veicolo a superare i 100 km/ora è stato un elettrico, che toccò i 103 km nel 1899. Infine, nel 1971, il Lunar Rover, che venne guidato dagli astronauti sulla luna, era elettrico.
L’ambizione della Formula E è far decollare una volta per tutte il settore delle auto elettriche. Secondo uno scenario riprodotto da Ernst&Young, nei prossimi 24 anni verrebbero venduti 77 milioni di veicoli elettrici con la creazione di 42000 posti di lavoro. Il miglioramento della qualità dell’aria nelle città porterebbe a un risparmio di 25 milioni di Euro di spese mediche. Si risparmierebbero 5,4 miliardi di barili di petrolio e si eviterebbe l’emissione di 900 milioni di tonnellate di CO2.
Di solito sono le auto da corsa a sponsorizzare prodotti commerciali portandone in giro i marchi. Con la Formula E sono le auto stesse a sponsorizzare la loro categoria.
(AO)