L’azienda annuncia di aver avviato un’indagine per comprendere come sia potuto avvenire, anche se ha sottolineato che il numero effettivo di utenti le cui informazioni sono state esposte era di circa 210 milioni, poiché vi erano molte voci duplicate.
di Charlotte Jee
Un ricercatore di GDI Foundation, un’organizzazione no profit, ha scoperto un database estratto da Facebook che conteneva oltre 419 milioni di numeri di telefono. I dati includevano ID di Facebook e in alcuni casi nomi, genere e paesi.
Poiché il server che ospita il database non era protetto da password, chiunque poteva trovarlo e accedervi, secondo Sanyam Jain, il ricercatore che ha comunicato la sua scoperta a “TechCrunch“.
Non è chiaro chi abbia estratto le informazioni dai sistemi di Facebook o perché, ma presumibilmente deve essere stato un dipendente ad avere quel livello di accesso.
Il server esposto includeva 133 milioni di registrazione dei dati di utenti di Facebook con sede negli Stati Uniti e 18 milioni di utenti nel Regno Unito. Un altro ne aveva oltre 50 milioni di utenti in Vietnam.
Sfortunatamente, al momento non esiste alcun modo per verificare a chi appartengano i dati che sono stati trafugati.
Non è la prima volta che accade un episodio del genere. Facebook è stata coinvolta in così tanti incidenti di questo tipo, che è quasi difficile tenerne conto.
Nel marzo di quest’anno, l’azienda sosteneva di aver archiviato in modo sicuro fino a 600 milioni di password degli utenti dal 2012, ma pochi giorni dopo si è scoperto che mezzo miliardo di queste informazioni raccolte da Facebook erano state lasciate esposte su Internet.
Lo scandalo di Cambridge Analytica ha portato a luglio una multa di 5 miliardi di dollari da parte della Federal Trade Commission, insieme a una clausola secondo cui i dirigenti dovranno attestare che l’azienda ha protetto la privacy. Vedremo quali azioni verranno intraprese alla luce di quest’ultima falla del sistema di Facebook.
(rp)
