Facebook e Twitter impotenti di fronte alla disinformazione

Gli esperti spiegano che si è ormai vicini alla fine di una lunga campagna per -delegittimare le elezioni statunitensi e propongono alcuni rimedi per evitare incomprensioni.

di Patrick Howell O’Neill

A sole due settimane dal voto, l’idea errata più diffusa è che il voto sia “truccato”, dicono i ricercatori. La teoria della cospirazione è, infatti, così dilagante da rappresentare una sfida insostenibile per piattaforme come Facebook e Twitter. L’ Election Integrity Partnership, o EIP, è un gruppo di ricercatori che mira a mitigare l’impatto di tentativi di disinformazione degli elettori e di delegittimazione elettorale. 

In un incontro con i giornalisti, l’EIP ha sottolineato che il più importante sostenitore dell’idea di un’elezione “truccata” è il presidente Donald Trump, che, facendo eco alla sua retorica nel 2016, ha passato gran parte dell’ultimo anno a mettere in guardia dal “furto” elettorale. “La narrazione non si concentra su una specifica affermazione falsa”, afferma Renée DiResta dell’EIP, “ma su molte legate insieme in una teoria del complotto secondo cui potenti persone nel Partito Democratico e nello ‘stato profondo’ stanno cospirando per rubare le elezioni al presidente Trump”.

DiResta è l’autore del nuovo rapporto dell’EIP che descrive in dettaglio come una narrativa ispirata alla cospirazione, impegnata a delegittimare preventivamente una vittoria elettorale democratica, si sia diffusa nell’ambito dell’estrema destra e abbia raggiunto organi di stampa internazionali come “Russia Today”. 

Quasi tutto può diventare parte di un “vasto complotto”, si scrive nel rapporto, dalla decisione di YouTube di rimuovere i canali che promuovono la teoria del complotto di QAnon alle previsioni degli esperti secondo cui i voti per corrispondenza con conteggio lento saranno favorevoli ai democratici. Tutte le informazioni vengono lette alla luce del grande “trucco”.

Il lavoro di DiResta si è concentrato su un ramo particolare di questa narrativa cospirativa: l’idea di un colpo di stato contro il presidente. Una teoria priva di fondamento, ma efficacemente diffusa negli ultimi mesi da blog e siti Web di notizie di destra fino alle interviste televisive in prima serata sul programma Fox News di Tucker Carlson, che vanta oltre 4 milioni di telespettatori.

Vaste reti di disinformazione

Essendo una “meta-narrativa” in cui altre teorie cospirative e notizie false possono facilmente confluire, questo tipo di disinformazione è particolarmente difficile da affrontare per piattaforme come Facebook e Twitter. Non c’è un singolo episodio su cui concentrarsi, ma una serie di fronti”. “Questa situazione rende ancora più difficile per le piattaforme rispondere: qualsiasi post o contenuto può avere un seguito trascurabile, ma ciò che conta è l’insieme di questi riferimenti”, si legge nel rapporto.

Il momento più cruciale nella vita di questa cospirazione arriverà tra due settimane. Se il risultato sarà incerto, ciò che seguirà immediatamente mostrerà cosa significa minare la fiducia nelle elezioni. Tra i possibili scenari c’è che un candidato dichiari prematuramente la vittoria, il che getterebbe discredito sulle schede elettorali per corrispondenza che vengono conteggiate più lentamente a causa dei controlli di sicurezza

La reazione dei media tradizionali e dei social media sarà fondamentale per capire se gli elettori capiscono che i risultati certificati non arriveranno il giorno delle elezioni, come è normale visto il sistema in vigore. Quando ci sarà l’annuncio definitivo, Facebook applicherà un’etichetta di avviso al post del candidato sul suo sito. Twitter offrirà spazio per l’etichettatura o la rimozione definitiva del tweet. YouTube non si è ancora espressa. 

Dal punto di vista degli elettori, la strategia migliore è seguire i funzionari elettorali statali e locali verificati sui social media e sui loro siti web. Si può utilizzare canivote.org, che include un elenco di funzionari elettorali in tutto il paese.

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