Facebook ammette di non essere riuscita a fermare le violenze in Myanmar

Una valutazione indipendente commissionata da Facebook rivela che la società deve impegnarsi maggiormente nella prevenzione dei processi di incitazione all’odio e alla violenza nel paese resi possibili dalla sua piattaforma.

di Erin Winick

Il retroscena: Il social network è diventato il principale strumento di comunicazione online in Myanmar intorno al 2013. Poco dopo, la piattaforma è anche divenuta la forma più semplice per sostenere le violenze fra buddisti e musulmani Rohingya. Eppure, Facebook ha a lungo ignorato le parole di odio condivise sulla sua piattaforma e faticato ad arrestarne la diffusione nel paese.

La notizia: Questa settimana Facebook ha condiviso un rapporto https://fbnewsroomus.files.wordpress.com/2018/11/bsr-facebook-myanmar-hria_final.pdf stilato dalla società no profit Business for Social Responsibility sul ruolo ricoperto dal social network nei processi di incitazione all’odio in Myanmar. Un post di accompagnamento sul blog della società conferma che “Possiamo e dovremmo fare di più”.

Che fare, dunque! Passi la divulgazione di un rapporto, ma cosa intendono fare realmente per affrontare il problema? Business for Social Responsibility ha caldamente invitato Facebook a:

– assicurarsi che le regole per unirsi alla sua comunità online in Myanmar vengano rispettate
– coinvolgere organizzazioni locali
– condividere dati su quanto è accaduto per valutare eventuali violazioni dei diritti umani
– sviluppare IA in grado di rispondere più rapidamente a eventuali infrazioni
– pianificare da subito strategie per affrontare problemi che potrebbero causare nuove violenze nel paese

Il rapporto prevede che le elezioni del 2020 in Myanmar saranno caratterizzate da un pericoloso incremento nelle violazioni dei diritti umani, e Facebook dovrà prepararsi per questa eventualità.

Esiste un rimedio? Facebook ha dichiarato di essere impegnata nell’attuazione di alcune delle soluzioni proposte. Purtroppo, il suo intervento potrebbe rivelarsi troppo superficiale e in ritardo. Come già detto in precedenza, per quanto sistemi di IA possano sembrare una soluzione valida e attraente, i problemi della società con l’utilizzo di IA nella lotta all’incitamento all’odio non mancano.

(MO)

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