Chi svolge attività fisica frenetica solo nel weekend ha un rischio inferiore di morte prematura rispetto a chi è inattivo. Anche se l’ideale è distribuire gli allenamenti durante la settimana
MIT Technology Review Italia
Sappiamo tutti quanto sia importante fare esercizio per godere di una buona salute. Ma con i nostri impegni, trovare il tempo per allenarsi è un’impresa e, per molti di noi, il fine settimana è l’unico momento in cui possiamo andare in palestra o andare a correre. Le linee guida sull’esercizio fisico del Regno Unito suggeriscono che gli adulti dovrebbero fare almeno 150 minuti di esercizio moderato (o 75 minuti di esercizio vigoroso) a settimana per una buona salute. Ma ci si confronta sempre più sulla questione se sia possibile o meno ottenere i benefici dell’attività concentrandola nel weekend o distribuendola lungo la settimana.
Per condurre il loro studio, i ricercatori hanno esaminato più di 60.000 adulti di età pari o superiore a 40 anni. I dati sui partecipanti sono stati raccolti dall’Health Survey for England e dallo Scottish Health Survey tra il 1994 e il 2012.
I partecipanti sono stati suddivisi tra “gli sportivi del weekend”, vale a dire chi svolge le attività consigliate per un minimo di uno o due giorni alla settimana, i “regolarmente attivi“, che si esercitano per un minimo di tre giorni alla settimana, gli “insufficientemente attivi“, che si impegnano saltuariamente e svogliatamente e gli “inattivi”. Utilizzando i dati dei sondaggi e del Registro centrale per i decessi del servizio sanitario nazionale britannico, gli autori hanno quindi confrontato le diverse percentuali di decessi in ciascuna categoria durante il periodo dello studio.
Gli sportivi del weekend mostrano un rischio inferiore del 30% di morte prematura per una qualsiasi causa rispetto alle persone inattive. Anche il rischio di morte per malattie cardiovascolari appare inferiore di circa il 40%, mentre il rischio di morte per cancro è inferiore di circa il 18% rispetto agli inattivi.
Naturalmente, le persone regolarmente attive hanno il migliore stato di salute in generale e corrono un rischio inferiore del 5% di morte prematura rispetto agli sportivi del fine settimana. Questa scoperta è coerente con la ricerca precedente, che suggerisce che più esercizio si fa, più ci sono benefici per la salute. Ma questo è vero solo fino a un certo punto, in quanto la ricerca mostra che fare più di cinque volte l’attività settimanale minima raccomandata (l’equivalente di circa 12,5 ore di esercizio moderato, o poco più di sei ore di attività vigorosa) non comporta ulteriori benefici.
È risaputo che l’esercizio fisico migliora la nostra forma cardiorespiratoria, che è importante per garantire che il nostro cuore e i nostri polmoni funzionino in modo efficace. Questo non solo ci consente di allenarci più a lungo e più intensamente, ma migliora anche altri aspetti della nostra salute, come l’abbassamento della pressione sanguigna. Questo è probabilmente anche il motivo per cui la ricerca mostra che le persone che si esercitano regolarmente hanno un rischio inferiore di morte prematura.
L’esercizio fisico riduce anche il grasso corporeo e le infiammazioni, il che potrebbe spiegare perché l’attività fisica abbassa il rischio di cancro. Ma la ricerca mostra che la frequenza dell’allenamento è importante anche per migliorare e mantenere la forma fisica. In effetti, bastano solo 72 ore tra un allenamento e l’altro perché avvenga il “detraining”, vale a dire la perdita parziale o totale degli adattamenti dell’allenamento, per esempio, una migliore funzione cardiovascolare, che si verifica quando smettiamo di allenarci. Mentre è probabile che si verifichi un certo detraining nelle persone che si esercitano solo nei fine settimana, l’allenamento costante, anche quello del weekend, porterà comunque ad adattamenti che fanno bene alla salute.
Anche se questa ricerca è incoraggiante per coloro che non possono esercitarsi regolarmente, deve essere interpretata con cautela. Lo studio ha dei limiti, come riconosciuto dagli autori. I dati sono stati auto-riportati dai partecipanti, alcuni dei quali potrebbero aver “abbellito” la quantità di esercizio che hanno realmente svolto. Inoltre, le attività riportate dai partecipanti si riferivano solo a quanto fatto nelle quattro settimane precedenti l’intervista, il che potrebbe non essere in linea con quanto realmente portato avanti nel corso dello studio di 20 anni. I ricercatori hanno anche escluso dallo studio l’attività fisica che una persona faceva come parte del proprio lavoro, che potrebbe in effetti giocare un ruolo nella riduzione del rischio di morte per malattia.
In ogni caso, il messaggio chiave di questo studio è che fare un po’ di attività fisica è meglio che non fare nulla. Quindi, se ci si può allenare solo nei fine settimana, si ottengono effetti positivi per la propria salute più di qualcuno che non si esercita regolarmente. Ma rimane ugualmente vero che più attività fisica regolare si può fare, meglio è. L’esercizio fisico, unito ad una corretta alimentazione, è fondamentale per una buona salute. L’aggiunta di un allenamento di resistenza (come il sollevamento pesi) insieme al cardio può aiutare ad aumentare ulteriormente i benefici dell’esercizio sul fisico.
Fotografia: Pixabay, Stevepb
(rp)