Energia solare e acqua di mare trasformano un deserto in una distesa di pomodori

La Sundrop Farms ha utilizzato una soluzione intelligente per coltivare cibo ricorrendo a ingredienti insoliti. Questa idea può avere un seguito altrove?

di Michael Reilly e Jamie Condliffe

Di primo acchito, l’idea di coltivare frutta nel deserto può sembrare una soluzione geniale per alimentare la crescente popolazione mondiale e adattarsi agli effetti peggiori del cambiamento climatico. Una fattoria in Australia Meridionale sta giusto provando questa idea con l’aiuto della Sundrop Farms, una società che utilizza pannelli solari per desalinizzare l’acqua e coltivare pomodori in un paesaggio che, altrimenti, apparirebbe desolato e bruciacchiato.

Farmers Weekly riporta che, per produrre l’energia necessaria ad alimentare un sistema di desalinizzazione adiacente, il sistema a concentrazione solare da $150 utilizza 23.000 specchi. Risucchiando l’acqua dal vicino Golfo di Spencer, l’impianto arriva a produrre fino a un milione di litri di acqua fresca al giorno.

Alla fine del processo, il risultato è una enorme distesa di pomodori. Ogni giorno la fattoria riempie otto camion di raccolti, e si prevede che arriverà a produrre più di 150.000 tonnellate l’anno una volta giunta a pieno regime.

Pur trattandosi di una impresa notevole, c’è chi sostiene che l’utilizzo di un simile impianto per la coltivazione di frutta e verdura non sia non abbia senso. Parlando a New Scientist, della University of New England in Australia ha detto che era “un po’ come frantumare uno spicchio d’aglio con un martello pneumatico”, ed aggiunto che “l’Australia non ha problemi a coltivare pomodori”.

Le sue affermazioni non sono prive di fondamento. La desalinizzazione è un processo che si sta diffondendo in diverse parti del mondo, ma che ricorre principalmente all’osmosi inversa, un processo costoso e dall’elevato consumo energetico. Ne consegue che le centrali di desalinizzazione hanno senso solamente in regioni con seri problemi di irrigazione e le risorse necessarie a realizzarle, operarle e mantenerle.

Le cose potrebbero cambiare con la diffusione di tecniche più economiche e la riduzione delle riserve idriche di alcuni paesi a causa del cambiamento climatico. Difficilmente, però, questa tecnologia potrà prendere piede nelle regioni più povere che, malauguratamente, avranno maggiori difficoltà ad adattarsi alle condizioni climatiche variabili. La risoluzione del problema comporterà, probabilmente, la creazione di raccolti in grado di sopravvivere nel deserto.

Immagine: In Australia Meridionale, luce solare + acqua di mare = pomodori

(MO)

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