Deepfake di qualità

Hao Li, un artista della manipolazione della realtà, vede la tecnologia di produzione dei deepfake avvicinare sempre più la realtà.

di Patrick Howell O’Neill

La tecnologia video per la produzione di deepfake basata sull’intelligenza artificiale sta avanzando più rapidamente di quanto pensassero possibile i maggiori esperti al mondo.

Questi progressi significano che entro pochi anni si potranno realizzare deepfake perfetti, indistinguibili dalla realtà, ha dichiarato Hao Li, docente dell’USC e pioniere di questa tecnologia, alla conferenza EmTech di “MIT Technology Review” americana.

Li sta collaborando a stretto contatto con Hany Farid della Università della California, a Berkeley, uno dei più autorevoli esperti forensi a livello mondiale nell’analisi di immagini digitali. La collaborazione riflette sia la concorrenza – dopo tutto, il lavoro di Farid è quello di rilevare il tipo di deepfakes creati da Li – e, in senso più ampio, una stretta collaborazione. 

“Stiamo lavorando insieme all’idea che i deepfake saranno perfetti”, ha detto Li. “Supponiamo che tra due o tre anni sarà così. Non ci sarà modo di dire se un video è reale o manipolato, quindi dobbiamo cambiare il nostro approccio”.

Li è CEO di Pinscreen, una startup che si occupa degli usi commerciali e legati all’intrattenimento della tecnologia. Il suo gruppo di collaboratori ha permesso di girare scene con la presenza di Paul Walker in Furious 7, della serie di film Fast and Furious, dopo che Walker è morto in un incidente d’auto. 

A conferma della attenzione crescente verso Hollywood, attualmente sta lavorando a un progetto cinematografico di Will Smith. Ma Li agisce su più piani per essere protagonista del futuro della tecnologia a lui cara.

“I deepfake non hanno ancora causato gravi danni semplicemente perché la qualità è relativamente bassa”, ha detto Li. “Ma le cose stanno cambiando. La tecnologia richiede ancora un discreto lavoro da parte degli utenti per creare deepfakes davvero buoni.

Solo qualche mese fa ho detto che potrebbero passare anni fino al momento in cui sarà facile produrre un falso per chiunque. Neanche una settimana dopo la mia dichiarazione è apparsa un’app cinese e ho pensato: ‘Wow, tutto si sta sviluppando più rapidamente pensassi’”.

L’app di cui parla è Zao, un programma per scambiare nei video il proprio volto con quello di una celebrità. Zao, popolarissima in Cina, è al centro di un dibattito sulla privacy e sulle conseguenze indesiderate legate al fatto di cedere all’app i diritti sull’immagine per scopi di marketing e commerciali.

È uno strumento potente che ha mandato più volte in down i server dell’App Store cinese. Le ragioni sembrano ovvie: Chi non vuole diventare di colpo in bianco Leonardo Di Caprio?

È perfetto?  Assolutamente no, ma il fatto che si possa cambiare identità così velocemente su un semplice smartphone indica i progressi della tecnologia deepfake e i problemi da affrontare in un futuro vicino.

(rp)

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