Dalle nuove Silicon Valley arriva la spinta allo sviluppo

A garantire il successo della Silicon Valley sono state le persone e la loro voglia di innovare.

di Matteo Ovi per Link Tech

Il caso della Silicon Valley è un esempio di come ogni grande successo imprenditoriale di un territorio dipenda da una molteplicità di fattori diversi, ciascuno dei quali è però alimentato da un fattore comune: le persone e la loro voglia di innovare.

Ma oltre all’aspetto delle qualità degli individui, c’è anche quello dei diversi modelli organizzativi, più o meno spontanei, più o meno pilotati da processi di pianificazione pubblica (vedi “Chi vuole essere una nuova ‘Silicon Valley’ nel mondo?“).

Che l’innovazione parta da un visionario, dalla dedizione di un istituto o dalla determinazione di un paese intero, emerge comunque chiara la necessità di favorire il flusso in entrata e uscita di persone, idee ed eccellenze nel territorio designato (vedi “Innovazione e Immigrazione“).

La presenza di strutture dedicate alla salvaguardia, allo scambio e alla stimolazione di idee e persone è un fattore determinante. Senza un tetto, infatti, si assiste facilmente alla tanto decantata “fuga dei cervelli”. Queste strutture possono prendere forma da poli industriali, università e incubatori di impresa(vedi “Le università italiane e le start-up innovative” e “Prove di Silicon Valley a Torino“).

Fondamentale e prioritario, resta comunque la volontà di provare e rischiare, la forza d’animo per rialzarsi anche quando si fallisce, e lo spirito per allargare sempre i propri orizzonti. Per fare un’analogia, la necessità di un’economia costruttiva è paragonabile al bisogno dell’uomo di respirare. Occorre permettere ai singoli e ai gruppi di innovatori di “respirare”, scambiare competenze, idee ed eccellenze.

~ Matteo Ovi

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