di Alessandro Ovi
La nuova rubrica sulla innovazione in Cina, che prende spunto dalla edizione di “Technology Review” in lingua cinese, ha riscosso un significativo interesse, sia nei nostri lettori sia nei visitatori on line, inducendoci a proseguire nell’impegno di mediazione anche linguistica, con la possibilità di mettere a fattore comune anche altre fonti informative.
Restiamo infatti convinti non soltanto che la circolazione delle informazioni costituisca il fattore basilare di promozione della Ricerca & Sviluppo, ma che proprio dall’Estremo Oriente ci vengano oggi le indicazioni e gli orientamenti più sollecitanti. Non tanto perché la ricerca in Cina sia ancora stabilmente e in tutti i settori all’avanguardia nel mondo, quanto perché la Cina manifesta una straordinaria capacità di mettere in moto risorse scientifiche, tecnologiche, finanziarie e organizzative, aprendosi, nonostante una apparentemente persistente cultura del sospetto, a quanto di più significativo avviene in altre parti del mondo, in altre culture, in sistemi anche politicamente differenti.
Le notizie di questa pagina, nei loro diversificati motivi di interesse, lasciano appunto intravvedere quanto riesca a dimostrarsi dinamico e aperto un sistema che da sempre abbiamo percepito e rappresentato come chiuso e ripetitivo.
La gassificazione sotterranea del carbone nella Mongolia interna
La Cina sta sviluppando una strategia di lungo termine per espandere l’accesso al carbone, del quale ha giganteschi depositi, riducendo allo stesso tempo, il suo impatto ambientale, per ora molto negativo. L’obiettivo è quello di gassificare il carbone mentre è ancora sotto terra.
Una partnership industriale in proposito è stata avviata il mese scorso a Pechino direttamente dal primo ministro inglese David Cameron e dal presidente cinese Wen Jiabao, con un impegno d’investimento di 1,5 miliardi di dollari. Il progetto prevede di gassificare ogni anno sei milioni di tonnellate di carbone ancora sotto terra, per generare 1 GW di potenza.
Il progetto, in un grande deposito di carbone a Yi He, nella Mongolia interna, verrà sviluppato da un gruppo statale cinese, il China Energy Conservation and Environmental Protection Group, e dalla società inglese Seamwell International, appena costituita per lo sviluppo della tecnologia di gassificazione sotterranea del carbone UCG (Underground Coal Gasification).
UCG viene descritto come un modo relativamente pulito da utilizzare in giacimenti di carbone troppo profondi per essere economicamente sfruttati con i metodi tradizionali di estrazione. UCG può infatti generare energia elettrica dal carbone con una minore emissione di sostanze nocive alla salute e all’ambiente, oltre che con un minore consumo di acqua, rispetto alle centrali a carbone oggi esistenti.
Si stima che i giacimenti nella Mongolia interna contengano 280 miliardi di tonnellate di carbone, più del doppio, secondo il World Energy Council, della quantità di carbone estraibile in Cina. L’Autorità cinese di controllo è tuttavia preoccupata della possibilità che UCG possa essere utilizzato su grande scala senza provocare contaminazione di acque sotterranee. Poco tempo fa, infatti, la Cougar Energy, che sviluppa UCG in Australia, è stata accusata di avere contaminato acque profonde.
Progetti simili sono in fase di sviluppo negli Stati Uniti, in Canada e in Australia.
Hewlett Packard a Shanghai e oltre
La città di Shanghai è stata scelta da Hewlett Packard per la costruzione di un parco tecnologico multifunzionale, che diventerà il quartiere generale della società in Cina. Il governo municipale di Shanghai ha firmato con HP uno strategico Memorandum di intesa, secondo il quale HP si impegna a installare attività di ricerca e manifattura avanzate nell’area urbana. HP si è inoltre impegnata a collaborare col governo di Shanghai per lo sviluppo tecnologico d’infrastrutture nei settori dell’energia e della medicina. Yu Zhengsheng, segretario del Partito municipale, ha dichiarato che la città darà un sostegno importante ad HP per il suo sviluppo in Cina.
Il CEO di HP Apotheker ha espresso la sua ammirazione per lo sviluppo economico e sociale di Shanghai, ribadendo che, sulla base di questa prima collaborazione, la sua società intende incrementare i propri interessi in Cina.
China Telecom inaugurerà un servizio di pagamenti on line
China Telecom ha pubblicato un rapporto nel quale afferma di essere pronta a offrire il servizio di pagamento da telefoni mobili agli utenti del suo eSurfing 3G. Con questo nuovo servizio sarà possibile avere informazioni sugli estratti conto della propria banca, pagare conti di carte di credito e trasferire denaro tra carte diverse. Per ora il servizio verrà offerto gratuitamente.
Il prodotto è stato sviluppato congiuntamente da China Telecom e da China Union Pay. Gli utenti di eSurfing saranno in grado di ampliare le funzionalità della loro User Identity Model Card (UIM, simile alla nostra SIM), trasformando i loro terminali in sistemi di pagamento, senza alterare i preesistenti servizi. Ogni UIM potrà contenere le informazioni relative a dieci banche diverse. A tutt’oggi questo nuovo servizio potrà essere acquisito tramite i centri China Telecom a Xidan, Wudaokou e Guangqumen.
Tablets cinesi prodotti in Brasile
Il produttore cinese di terminali telefonici ZTE ha annunciato di aver raggiunto un accordo con una società brasiliana per la produzione di tablet computers.
La notizia è stata data da Hou Wwigui, presidente di ZTE, dopo un incontro con Dilma Rousseff, presidente del Brasile. Hou ha precisato ai media che la collaborazione definita da ZTE con i produttori brasiliani si muoverà molto in fretta e potrà estendersi a ulteriori settori di attività. A partire dall’agosto 2011 verrà avviata la produzione di tablets, che verranno venduti in Brasile.
ZTE possiede già una fabbrica nel paese e ha ora concordato la creazione di un parco tecnologico a Hortolandia, Sao Paulo.
Eliandro Avila, CEO di ZTE in Brazil, ha dichiarato che questa diventerà la nuova base di ZTE in America Latina e che verranno assunti 2.000 dipendenti.
ZTE Corporation è una società quotata, che fornisce apparati TLC e soluzioni di rete (voce, dati, wireless, larga banda) in 140 paesi. Fondata nel 1985, ZTE è la società manifatturiera di TLC più grande della Cina e le sue azioni sono scambiate in borsa sia a Shenzhen sia a Hong Kong. I ricavi di ZTE sono stati nel 2010 di 10,8 miliardi di dollari.