Cosa può fare un capo senza esperienza nel settore automobilistico per una startup cinese di auto elettriche?

Una piccola società cinese di nome NextEV intende sfidare Tesla ed altre startup di auto elettriche potenziando la propria leadership tecnologica.

di Bradley Berman

La notizia dell’assunzione di Padmasree Warrior, una ex technology chief di Cisco e Motorola, come CEO della divisione statunitense della società cinese NextEV ha sollevato una domanda ovvia: Cosa è esattamente la NextEV?

La risposta semplice è che si tratta di una giovane società dedicata alla produzione auto elettriche, con sede principale a Shanghai, in Cina, ed uffici a San Jose, Pechino, Hong Kong, Londra e Monaco. I suoi piani, però, sono meno noti.

Fra gli investitori della NextEV ci sono William Li, fondatore di bitauto.com, e Xiang Li, fondatore di autohome.com.cn – imprenditori di Internet che hanno ammassato una fortuna offrendo servizi legati al settore automobilistico in Cina, il più grande mercato automobilistico al mondo. La società, che è stata fondata quest’anno, non ha ancora rivelato particolari sui suoi piani di produzione. Bloomberg riporta che nel mese di settembre la società era a metà strada verso il raggiungimento del traguardo di $1 miliardo nella sua raccolta fondi.

La Warrior rappresenta un’addizione interessante al team della NextEV. Con 23 anni di carriera presso la Motorola come technology executive e 7 anni presso la Cisco, la Warrior non ha esperienze precedenti nell’industria automobilistica. Dovrà riuscire ad aggiungere rapidamente car design, sistemi produttivi, tecnologie per batterie, vendita e manutenzione al suo curriculum. “Il mio contributo consiste nell’accesso a tecnologie avanzate”, ha detto a giugno quando ha lasciato la Cisco. “Tecnologie e soluzioni per applicarle all’esperienza automobilistica”.

Al di là di annunci quali l’intenzione di reinventare l’industria automobilistica ed accrescere l’importanza della connettività fra auto, la società si è espressa poco riguardo le vetture che potrebbe introdurre, o la tecnologia di propulsione elettrica che le alimenteranno. La Warrior non ha voluto condividere i piani produttivi della società. “Non stiamo semplicemente costruendo una vettura elettrica”, ha detto. “Stiamo pensando all’intera esperienza del trasporto e a come ottimizzarla”.

A prescindere dalle ragioni che possono aver spinto la Warrior a lasciare una delle principali società tecnologiche al mondo per unirsi ad una startup di auto elettriche, la sua assunzione è un altro segnale che una nuova razza di case automobilistiche – spesso interessate a sviluppare vetture elettriche in Cina – sta seguendo il business model della Silicon Valley: muoversi rapidamente con grandi capitali e nuove tecnologie, anche se i prodotti non sono ancora stati definiti per intero.

Alla lista di nuove società che operano nel settore delle auto elettriche, e che in molti casi sono supportate da imprenditori cinesi, si sono aggiunte Faraday Future, Atieva, NextEV e Karma (la ex Fisker). Molte di queste, come la NextEV, stann0 pianificando di lanciare nel mercato altamente competitivo degli Stati Uniti – e stanno cercando di distinguersi dalle altre offrendo non solo una vettura elettrica, ma utilizzando tecnologie quali connessione wireless, car sharing e guida autonoma.

Il mercato delle vetture elettriche di alta gamma è attualmente dominato da Tesla Motors. Sin dall’inizio, Tesla ha pianificato un percorso ben definito che è partito da una piccola e costosa roadster, per poi passare ad una berlina di alto livello che sta oggi portando al sacro graal delle vetture elettriche: un modello economico, dotato al contempo di una grande autonomia, da destinare a un ben più ampio mercato. Il traguardo di una rivoluzionaria vettura elettrica per le masse è condiviso da Nissan, General Motors, Audi ed altre vecchie case automobilistiche – per cui la NextEV e le altre nuove startup si troveranno a dover competere in un mercato molto affollato.

Nonostante i rischi, i facoltosi investitori cinesi sarebbero disposti a correre rischi, dice Thilo Koslowski, practice leader per la “automotive and smart mobility” di Gartner.
Per quanto i software potranno definire la forma delle vetture nei decenni a venire, far breccia in un mercato dominato da giganti consolidati quali Toyota, Volkswagen e General Motors richiederà comunque uno sforzo maggiore. “A prescindere dall’importanza di una nuova tecnologia, è ugualmente importante riflettere sulla fiducia che un marchio o un’automobile sanno instillare nei consumatori”, spiega Koslowski. “Nessuna casa automobilistica riuscirà a trionfare con le sole risorse IT”.

La Warrior, che occuperà l’ufficio californiano della NextEV, intende lavorare a stretto contatto con il presidente Martin Leach, ex CEO di Maserati ed ex presidente di Ford Europa. “Ci sono settori in cui la tecnologia del settore automobilistico non è ancora matura”, ha detto la Warrior. “È qui che innoveremo”.

(MO)

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