Come si sposta il polo nord magnetico

Scienziati della ESA spiegano la migrazione verso la Siberia del polo nord magnetico.

di Lisa Ovi

Il campo elettromagnetico terrestre è uno scudo che protegge il pianeta da radiazioni cosmiche e particelle cariche con cui i venti solari bombardano la Terra. Si tratta di uno scudo di natura mutevole, in costante movimento, soggetto a ribaltamenti ogni poche centinaia di migliaia di anni e in via d’indebolimento. Una delle alterazioni che più ci riguarda da vicino è lo spostamento del polo nord magnetico, un fenomeno in via di accelerazione  con implicazioni per GPS e smartphone.

Ora, con l’aiuto dei satelliti Swarm, la missione lanciata per approfondire lo studio del campo elettromagnetico terrestre, gli scienziati della ESA hanno teorizzato una correlazione tra il movimento del polo nord magnetico e delle masse magnetiche attive sotto la superficie terrestre.

Il campo magnetico del pianeta è generato dal movimento vorticoso dell’oceano di ferro liquido surriscaldato che costituisce il suo nucleo esterno. Proprio come il conduttore rotante di una dinamo, il movimento del metallo crea le correnti elettriche che generano il nostro campo magnetico terrestre ed è responsabile della sua evoluzione. Secondo un rapporto dell’anno scorso di ricercatori della University of Leeds, la posizione del polo nord magnetico sarebbe determinata dall’equilibrio esistente tra due grandi lobi di flusso negativo al confine tra il nucleo della Terra e il mantello terrestre sotto il Canada.

Il polo nord magnetico venne registrato per la prima volta nell’artico canadese nel 1831 e, da allora, gli scienziati ne seguono lo spostamento in direzione della Siberia. Negli anni ’90, questa deriva ha subito un’accelerazione, passando da 0-15 km all’anno alla velocità attuale di 50-60 km all’anno, provocando la necessità di aggiornare più frequentemente il World Magnetic Model, fondamentale per navigazione e smartphone. Alla velocità attuale, i ricercatori calcolano che, nell’arco di 10 anni, il polo nord magnetico possa percorrere altri 390-660 km, raggiungendo i limiti settentrionali del Mare della Siberia orientale.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature Geoscience. La domanda è: una volta raggiunta la Siberia, il polo magnetico proseguirà nel suo viaggio verso sud o tornerà a rivolgersi verso il Canada? Secondo gli scienziati, dato che la posizione del polo è governata dal delicato equilibrio del nucleo terrestre, una minima alterazione del campo magnetico interno potrebbe indurre il polo a tornare sui propri passi.

(lo)

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