Philae, il lander sganciato da Rosetta sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko nel novembre 2014, e portato in ibernazione poco tempo dopo per conservare energia, si è risvegliato.
di MIT Technology Review Italia
Philae, il lander sganciato da Rosetta nel novembre dell’anno scorso (vedi “Un saluto da Philae“) si è svegliato dopo sette mesi di ibernazione sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Il segnale è stato rilevato il 13 giugno alle ore 22:28 dal Centro Europeo per le Operazioni Spaziali dell’ESA a Darmstadt. Sono già stati analizzati più di 300 pacchetti di dati da parte dei team del Lander Control Center e del German Aerospace Center (DLR).
“Philae sta bene: opera ad una temperatura di -35°C e dispone di 24 Watt di energia”, ha detto il Philae Project manager della DLR, Dr. Stephan Ulamec. “Il lander è pronto per nuove operazioni”.
Per 85 secondi Philae ha ‘parlato’ con il team di terra, tramite Rosetta, nel suo primo contatto da quando era stato messo in ibernazione dallo scorso novembre. Analizzando le informazioni di stato è divenuto chiaro che Philae era già sveglio da prima: “Abbiamo ricevuto uno storico delle attività finora, però, il lander non era stato in grado di entrare in contatto con noi”.
Gli scienziati stanno ora attendendo il prossimo contatto. Restano ancora più di 8.000 pacchetti di dati da raccogliere dalla memoria di massa di Philae. Il team della DLR potrà così scoprire cosa è successo negli ultimi giorni sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Philae era stato spento il 15 novembre 2014 alle ore 1:15 dopo che era rimasto operativo per circa 60 ore sulla cometa.
Dal 12 marzo 2015, l’unità di comunicazione sull’orbiter Rosetta è stato rivolto verso la cometa per restare in ascolto di un segnale da parte di Philae. E il contatto è stato stabilito!
(MO)