Impalcature per cellule staminali

di Corie Lok

Nonostante le grandi speranze che circondano la capacità delle cellule staminali di formare tessuti di riserva per usi medici, i biologi stanno ancora impegnandosi nei laboratori per forzare queste cellule schizzinose a trasformarsi nei tessuti desiderati. Ora Cartilix, una startup di San Carlos, California, sta offrendo una tecnologia che potrebbe aiutarli: materiali polimerici che indirizzano la crescita e lo sviluppo delle cellule staminali. Cartilix sta lavorando su gel polimerici che sarebbero impiantati nelle articolazioni di pazienti artritici, per servire come impalcatura su cui le cellule staminali, estratte dal midollo osseo dello stesso paziente, formerebbero nuova cartilagine. Le cellule staminali arriverebbero dal sangue che normalmente si infiltra nell’area dell’articolazione durante la procedura di inserimento del gel: dopo che il nuovo tessuto si è formato, il polimero si biodegraderebbe. La speranza è che questo trattamento aiuti i pazienti «a riavere indietro la propria cartilagine» evitando interventi chirurgici per la sostituzione delle articolazioni, dice Frank Huerta, amministratore delegato di Cartilix.

Le cellule staminali richiedono indicazioni dal loro ambiente – compresi fattori di crescita secreti dalle altre cellule e persino stimoli meccanici – per trasformarsi in più maturi e specializzati cellule e tessuti. Le impalcature possono fornire queste indicazioni, dice Jennifer Eliseeff, un professore di ingegneria biomedica alla John Hopkins University e cofondatore scientifico di Cartilix. Con queste impalcature «il nostro obbiettivo è imitare cosa le cellule normalmente vedono nel corpo», dice. Il gel della Cartilix, per esempio, sarà impregnato con fattori di crescita che incoraggiano lo sviluppo del giusto tipo di cartilagine. Cartilix non è il solo gruppo che combina cellule staminali con polimeri. Ricercatori al Massachusetts Institute of Technology stanno facendo crescere cellule staminali embrionali umane, in centinaia di materiali polimerici per testare le loro interazioni (si veda la foto sotto). Ma Cartilix è un caso a parte perché il suo trattamento non prevede il trapianto delle cellule; piuttosto è lo stesso polimero che spinge le cellule staminali del paziente a formare il nuovo tessuto. I trattamenti basati sulle cellule staminali rimangono distanti molti anni, ma Cartilix e i suoi concorrenti potrebbero aver creato una impalcatura su cui essi potranno crescere.

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