Animal Crossing spopola sui social media

Il gioco della Nintendo è stato acclamato dalla critica e sta stabilendo una serie di record di vendita che rilanciano l’industria del settore.

di Tanya Basu

Se, un mese fa, qualcuno le avesse detto che sarebbe diventata ossessionata da Animal Crossing di Nintendo, Areeba Imam non gli avrebbe di certo creduto. “Non ho mai giocato ai videogame prima”, dice la 23enne studentessa universitaria, che si trova nella casa dei suoi genitori nel nord della Virginia mentre la pandemia stringe la sua presa sugli Stati Uniti. “Conoscevo solo Mario Kart perché mia sorella ci giocava al computer. Non sapevo nemmeno che esistessero console diverse “.

Ma la scorsa settimana, annoiata e bloccata a casa, Imam ha acquistato una Nintendo Switch Lite e ha scaricato un solo gioco: Animal Crossing. (Si veda link al tweet)

I giocatori devono andare su un’isola deserta e costruirsi un paradiso personale, chattando con una serie di animali antropomorfi. Imam ha trovato nel gioco sia una via di fuga sia uno spazio tranquillo per riconnettersi con gli amici. “Ho incontrato un paio di amici e ho visitato le loro isole. E’ stata una bella esperienza, qualcosa di simile a vederli”, ella spiega. “Non stiamo parlando di quanto sta accadendo nella nostra vita, il che aiuta a rilassarsi e a non farci prendere dal panico”.

Non è l’unica a trovare conforto e connessione su un’isola digitale durante l’attuale crisi. L’attrice Brie Larson ha rilasciato un’intervista alla rivista “Elle” dal suo “Dessert Island”; la modella Chrissy Teigen ha twittato della sua ossessione per il gioco e la cantante (si veda link); Lil Nas X ha inviato una richiesta su Instagram per connettersi con gli altri. (Si veda link)

Animal Crossing non è l’unico gioco che consente una fuga virtuale alle persone che si sentono oppresse dall’isolamento.  Stardew Valley consente qualcosa di simile. Questi giochi semplici e non violenti insieme alle ricette e agli incontri su Zoom sono diventati uno dei sistemi di controllo più efficaci dell’isolamento del coronavirus.

Questi giochi non sono solo un tentativo di fuga, ma stanno aiutando a rimodellare il modo in cui ci connetteremo in un futuro in cui il distanziamento sociale potrebbe diventare la norma. I videogiochi consentono alle persone di chattare e incontrare nuove persone online. Solo nel mese scorso, diplomi, cerimonie nuziali, forme di protesta e incontri virtuali con amici si sono trasferiti sullo schermo. 

Nel frattempo, gli studenti di San Antonio e del Bronx hanno ricreato le loro scuole superiori su Minecraft e Final Fantasyplayers ha organizzato una cerimonia commemorativa digitale per la morte di coronavirus di uno dei partecipanti. Mentre la pandemia e il conseguente blocco hanno radicalmente cambiato il modo di vivere, i videogiochi ci offrono un modo per connetterci in sicurezza. (Si veda link)

Rachel Kowert, una psicologa che si è occupata di gioco negli ultimi dieci anni, suggerisce che l’impulso predominante non è la fantasia e la voglia di distrazione, quanto un bisogno disperato di avere il controllo su qualcosa, qualsiasi cosa. Imam lo dice esplicitamente: “Non posso controllare quello che sta succedendo in questo momento, ma posso scegliere quello che faccio sulla mia isola, e questa cosa mi tranquillizza”.

Molti di questi giochi “confortanti” sono classificati come “simulatori di vita”, sostiene Kowert. Queste attività coinvolgenti consentono ai giocatori di provare un senso di normalità. Non sono radicate nella fantasia, ma ritracciano il percorso di chi nel corso della storia ha creato le prime comunità, promuovendo un ambiente in cui i giocatori collaborano a un obiettivo, senza la tensione della competizione. 

Inoltre, favorisce la comunicazione, per esempio quando si fa squadra per raccogliere fossili e pesci. Anche le dinamiche del mondo reale entrano in gioco (i fastidiosi fratelli più piccoli possono irrompere nella nostra stanza anche qui, come si può vedere su TikTok).

Questi giochi sono semplici, spiega Kowert: “Non ci sono molti pulsanti, nessuna pressione, nessuno stress, nessuno ti insegue”. Se si vogliono coltivare e vendere verdure, se si vuole trascorrere un’intera giornata a decorare la casa, se si vuole fare pettegolezzi, pescare o esplorare una foresta, si può fare. Non esiste un modo giusto per passare una giornata e di solito basta spostare un joystick in una direzione o nell’altra per cambiare prospettiva.

Kind Words è un altro gioco che aiuta a comunicare con gli altri. Alla base del suo funzionamento c’è un avatar seduto su una scrivania in una camera da letto digitale che pone domande su problemi personali nel mondo reale. I giocatori devono rispondere avanzando proposte di soluzione. Il gioco si svolge interamente nello spazio di una stanza, con i giocatori che ricevono e inviano note tramite busta digitale. 

Distribuito a settembre, Kind Words è stato originariamente progettato come antidoto per un ambiente Internet sempre più al vetriolo, afferma il co-creatore Ziba Scott. Nelle ultime settimane, tuttavia, ha assunto un ruolo importante come sistema confortante e sicuro per le persone di comunicare. La scorsa settimana, spiega Scott, il gioco ha visto un aumento di 17.000 messaggi rispetto alla settimana precedente, molti dei quali includevano parole come “quarantena”, “covid” e “malato”.

Chris Ferguson, un esperto di videogiochi della Stetson University, afferma che Kind Words e Animal Crossing stanno seguendo le orme delle comunità “micronicchia” online che sono spuntate negli ultimi anni. Gran parte del gioco si basa sulle relazioni che i giocatori possono instaurare con chi la pensa allo stesso modo. Si tratta di un fenomeno particolarmente importante nell’era del coronavirus.

“Il valore della proposta è evidente”, afferma Scott. Le persone che non avevano mai giocato prima dell’attuale crisi ora vedono i giochi sotto una luce diversa, come un modo per stare in collegamento con altri”.

Anche l’OMS sta incoraggiando le persone a stare a casa e fare videogiochi, usando l’hashtag #PlayApartTogheter. Questa nuova tendenza aiuta a cancellare parte dello stigma nei confronti dei giochi e allontana lo spettro della dipendenza da videogame. “È incredibile”, afferma Kowert, “come stia cambiando rapidamente il giudizio etico”.

I videogiochi, in particolare quelli rilassanti, offrono anche spazi sicuri per le persone emarginate o per coloro che cercano conforto nella semplice gioia di incontrare altri. Sono anche l’occasione per presentare i nostri sé digitali, le nostre personalità, senza dover mostrare i nostri “sé reali”, diminuendo la nostra ansia.

Per Imam, i giochi sono anche un portale verso un mondo diverso da quello in cui si vive. “Sono cresciuta durante la recessione del 2008 e sto per laurearmi durante una nuova recessione economica”, ella afferma. “Trasferirmi in una realtà alternativa in cui posso controllare tutto, dalla mia sopravvivenza di base fino a incontrare le persone che voglio, è la mia rivincita”.

immagine: Animal Crossing. Ninntendo

(rp)

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