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Il primo responsabile per la tecnologia degli USA spiega come l’Information Technology rilancerà il paese.

Quando il presidente Barack Obama annunciò nell’aprile scorso la nomina del primo responsabile per la tecnologia nella storia dell’amministrazione federale degli Stati Uniti, promise che Aneesh Chopra «avrebbe promosso l’innovazione tecnologica per aiutare il paese a realizzare le priorità più urgenti». Chopra, che ha 37 anni e che è stato in precedenza responsabile per la tecnologia dello stato della Virginia, ha recentemente avuto un colloquio con David Talbot, primo corrispondente di «Technology Review», edizione americana.

Perché gli Stati Uniti hanno bisogno di un CTO nazionale?

Il presidente Obama ritiene che la tecnologia e l’innovazione svolgano un ruolo decisivo nella vasta gamma delle attuali priorità. Mentre nel passato la Casa Bianca esercitava la sua leadership nella politica tecnologica, questa amministrazione ha una visione più sfaccettata dell’efficacia della tecnologia nella riduzione dei costi della sanità, nella realizzazione dell’efficienza energetica attraverso l’applicazione di reti di distribuzione intelligenti (smart-grid) e nel miglioramento delle competenze professionali.

Come può aiutare l’economia una spesa di 10.000 dollari per portare la banda larga nelle case rurali?

Non si tratta di una banda larga fine a se stessa, con il solo intento di posare cavi e aumentare la capacità trasmissiva, ma piuttosto un incentivo per applicazioni innovative. Noi prevediamo di introdurre l’innovazione nella sanità attraverso la telemedicina, l’apprendimento a distanza e le infrastrutture di tipo smart-grid. Un esempio di innovazione nelle zone rurali che abbiamo sostenuto in Virginia è stata la creazione di servizi regionali di emergenza E911 utilizzando appunto la banda larga. è immaginabile che un contributo di sostegno a una azienda agricola possa aprire opportunità di telelavoro per i residenti con retribuzioni più convenienti.

Che cosa rende il governo più abile nel promuovere la tecnologia?

Il ruolo del governo nella promozione della tecnologia è stato tradizionalmente quello di investire in ricerca e sviluppo di base o di acquisire beni e servizi. Come CTO è mia intenzione puntare sulla collaborazione tra pubblico e privato per agire in ambiti che si collocano tra questi due estremi. In alcuni casi si potrebbe investire in opportunità di R&S più mirate che convoglierebbero risorse di privati, di università e del settore pubblico su un determinato problema. In altri casi si potrebbe usare una opportunità di acquisizione per creare nuovi mercati.

Come funzionerebbe in pratica?

Per esempio, Defensesolutions.gov è un sito Web che cerca di veicolare l’innovazione verso le esigenze del Dipartimento della Difesa. Invece di procurarsi un dispositivo descritto da un elenco di più di mille specifiche, il Dipartimento chiede una soluzione: «Come si può provare in concreto la presenza di esplosivi, droghe e residui di proiettili?» Dando spazio al settore privato nella ricerca di soluzioni tecnologiche rivoluzionarie, può essere acquisita una soluzione innovativa.

Il che potrebbe avvenire, ma, per quanto riguarda la tecnologia informatica nella sanità, non c’è già una grande abbondanza di tecnologie consolidate?

Sì, ma per ricevere i fondi previsti dallo stimulus plan, i gestori dei servizi sanitari dovranno dimostrare un uso mirato e sapiente della tecnologia per migliorare la qualità dell’assistenza, per diminuire i costi e ottimizzare il coinvolgimento dei pazienti e la comunicazione.

L’idea di un uso significativo di una tecnologia dovrebbe avere un’applicazione più estesa?

Mi piacerebbe vedere questo modello applicato in altri settori dove vediamo dei benefici in termini di regole condivise quando adottiamo e usiamo la tecnologia informatica.

Per quanto riguarda i sistemi smart-grid, le aziende elettriche potrebbero dimostrare un uso mirato e sapiente di questa tecnologia presentando i dati di una domanda ridotta di elettricità. Ma le decisioni vengono lasciate alle disposizioni statali e alle utilities locali. Vi occuperete di questo problema?

Il ruolo federale in questo campo è stato molto chiaro. In primo luogo, noi stiamo aiutando questo settore con investimenti di capitale attraverso il Recovery Act (4,5 miliardi di dollari) per armonizzare i finanziamenti e i progetti dimostrativi. I progetti iniziali sono cruciali per mostrare il valore di una applicazione smart-grid. Una volta dimostrata l’efficacia economica della soluzione crediamo che i decisori statali e locali continueranno a investire nella sua realizzazione. In secondo luogo, stiamo mettendo a punto un sistema di standard aperti attraverso il National Institute of Standards and Technology (NIST) per assicurare l’interoperabilità, l’affidabilità e la sicurezza di un’applicazione di tipo smart-grid. Come succede con Internet, gli standard aperti consentono l’innovazione e l’espansione.

In che cosa consiste una nuova politica nazionale dell’innovazione?

L’amministrazione si pone tre obiettivi fondamentali per potenziare la competitività americana. Il primo è il miglioramento delle condizioni per favorire l’innovazione da parte del settore privato. Tra le quali è incluso l’impegno di rendere permanente il Research and Experimentation Tax Credit al fine di incoraggiare le piccole imprese con riduzioni mirate delle tasse sulle plusvalenze e di riformare il sistema dei brevetti. Il secondo obiettivo consiste nell’investire nei capisaldi dell’innovazione che sono il capitale umano, la ricerca fondamentale e le infrastrutture. Il presidente si è impegnato a raddoppiare i budget delle agenzie scientifiche più importanti, a triplicare le borse di studio post-universitarie per la ricerca della National Science Foundation e a migliorare le prestazioni della scuola pubblica nella scienza e nella matematica. Infine, bisogna mettere a frutto l’innovazione indirizzandola verso le priorità nazionali più urgenti tra le quali quella di accelerare la transizione verso un’economia a basso contenuto di emissioni inquinanti che consenta agli americani di vivere più a lungo in buona salute e quella di rendere il governo più aperto e trasparente.