Alphabet sviluppa un sistema per il controllo del traffico aereo dei droni

Nel corso di un piccolo test, il sistema è stato in grado di reindirizzare in tempo reale i droni per evitare collisioni. Ora non resta che farlo funzionare su larga scala.

di Jamie Condliffe

Non è difficile far volare un drone. Assicurarsi che migliaia di droni in volo non si scontrino fra loro, però, è tutt’altra cosa. Fortunatamente per il futuro dei droni, il laboratorio X di Alphabet sta lavorando a una soluzione.

La visione di un cielo ricolmo di velivoli autonomi non è più folle quanto si credeva. Amazon ha già effettuato le sue prime consegne nel Regno Unito utilizzando dei droni, mentre una startup di nome Zipline ha dimostrato che i suoi droni alati sono in grado di trasportare medicinali fino ai centri medici più remoti del Ruanda. Se aggiungiamo la possibilità di monitorare e ispezionare i velivoli, la prospettiva di assistere al decollo di questa tecnologia sembra ancor più concreta.

Il principale ostacolo al decollo di intere flotte di droni è la necessità di assicurare che questi volino in sicurezza. Considerato che la maggior parte dei droni vola ad altitudini relativamente ridotte e all’interno degli spazi urbani, le probabilità che si scontrino fra loro aumentano con l’aumentare del loro numero. Difatti, l’assenza di una soluzione per il controllo del traffico aerei dei droni viene spesso citata come una delle principali barriere all’implementazione delle spedizioni via droni.

Il Project Wing di Alphabet, che rientra fra i cosiddetti “lanci lunari” perseguiti dal laboratorio X della società, è incentrato proprio sulle spedizioni via drone e collabora con NASA e la Federal Aviation Administration per sviluppare nuovi sistemi che permettano a velivoli senza pilota di evitare collisioni durante il volo. Abbiamo già parlato degli esperimenti condotti dalla NASA a riguardo, ma questa settimana i ricercatori di Alphabet hanno collaudato la loro nuova tecnologia presso il sito approvato dalla FAA alla Virginia Tech.

Nel loro esperimento, i ricercatori hanno impiegato sei droni. Tre droni, appartenenti al Project Wing, erano impegnati a raccogliere trasportare pacchi come in un vero servizio di consegne. Nel frattempo, altri due droni di Intel e un drone della Virginia Tech simulavano missioni di ricerca e soccorso. Ciascun velivolo è stato pilotato dai rispettivi proprietari condividendo le informazioni di percorso con il software UTM (Unmanned aircraft systems Air Traffic Management ) sviluppato dal team del Project Wing.

La buona notizia: i sei droni non si sono mai scontrati. La cattiva notizia: solo sei droni volavano in quel momento. I ricercatori del Project Wing dicono di voler “supportare più voli simultanei e navigare ambienti più complessi” in futuro. Ciò detto, non aspettatevi di assistere troppo presto alla diffusione massiccia dei servizi di consegna via drone. La FAA non prevede di ultimare i propri standard di sicurezza prima del 2019.

(MO)

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