A riprova del desiderio della Cina di sviluppare i propri chip, il gigante cinese dell’e-commerce si unisce alla corsa per sviluppare processori pensati per applicazioni interne di apprendimento automatico.
di Yiting Sun
La scorsa settimana Alibaba ha annunciato di essere impegnata nello sviluppo di un chip denominato Ali-NPU (Neural Processing Unit), pensato per gestire funzioni di IA quali l’analisi di immagini e video.
Stando alle descrizioni della società, le prestazioni del chip saranno 10 volte superiori rispetto a quelle di una CPU o GPU dedicata alle stesse operazioni. Il progetto è seguito dal braccio R&D di Alibaba, DAMO Academy.
Alibaba ha anche annunciato l’acquisizione di C-SKY, società di Hangzhou che sviluppa CPU.
I chip sviluppati da Alibaba rientrano nell’ambizioso progetto volto a offrire servizi di IA nel cloud e nei dispositivi IoT. La società sta già ricorrendo a sistemi di IA per migliorare l’esperienza degli acquisti online ed elaborare dati sulle città. L’uso di chip sviluppati in casa consentirà ad Alibaba di procedere più rapidamente ed economicamente con i suoi piani.
Negli Stati Uniti, Google, Apple e persino Facebook stanno sviluppando i propri chip per intelligenza artificiale, così come diverse startup. Società e ricercatori cinesi hanno a loro volta cominciato a sviluppare di persona sistemi equivalenti.
La Cina investe oltre $200 miliardi l’anno importando principalmente dagli Stati Uniti chip e circuiti integrati. Con l’inasprirsi delle tensioni commerciali fra i due paesi, la prospettiva di ricorrere a chip sviluppati domesticamente pare ancor più allettante per il governo e le imprese cinesi.
L’annuncio di Alibaba sottolinea la crescita dell’industria cinese dei semiconduttori, un traguardo fondamentale per il piano Made in China 2025.
