Alexa di guardia contro gli attacchi cardiaci

Ascoltando i suoni del nostro respiro, un nuovo sistema potrebbe allertare tempestivamente i servizi d’emergenza in caso di attacco cardiaco.

di Charlotte Jee

Negli Stati Uniti, meno del 6% degli individui colpiti da attacco cardiaco sopravvive. L’infarto è una delle principali cause di morte naturale. Le possibilità di sopravvivenza aumentano se si riesce a ricevere aiuto per tempo.

Un nuovo strumento utilizza il microfono smart speaker e smartphone per rilevare segnali d’allarme e chiamare aiuto autonomamente. Il sistema, sviluppato da ricercatori della University of Washington, utilizza l’apprendimento automatico per identificare il suono del respiro anomalo, o respiro agonico, prodotto da un individuo che sta faticando a respirare. Si tratta di un campanello d’allarme per più di metà degli attacchi cardiaci.

I ricercatori hanno educato il sistema utilizzando registrazioni di respiro agonico archiviate dalle telefonate ai servizi di emergenza della King County, nello stato di Washington, per un totale di 729 chiamate e 82 ore di registrazione. Per evitare falsi allarmi, il sistema è stato educato a riconoscere anche altri suoni associabili alla vita umana in una stanza, come il russare o l’apnea. Campioni di questi suoni sono stati raccolti dai ricercatori grazie a 35 volontari e 12 pazienti che hanno partecipato ad uno studio sul sonno. I suoni di persone che russano e affette da apnea sono simili al respiro agonico ed hanno permesso di affinare precisione dello strumento.

“Quando abbiamo testato il sistema, abbiamo rilevato un margine d’errore dello 0.2% nel gruppo dei volontari e dello 0.1% tra i pazienti dello studio sul sonno,” spiega Justin Chan, direttore della ricerca. Il sistema si è dimostrato capace di identificare correttamente casi di respiro agonico nel 97% dei casi, ad una distanza massima di 6 metri circa.

Il dispositivo, descritto su Nature Digital Medicine, è ancora in fase proof-of-concept , ci potrebbero volere anni prima di trovarlo in vendita. “C’è ancora molto lavoro da fare prima di poterlo mettere in commercio su larga scala,” specifica Chan.

Per esempio, in un’ottica di utilizzo quotidiano, Chan sta pensando di far emettere al sistema un segnale di preavviso di 15-30 secondi per allertare l’utente del fatto che sta per lanciare una chiamata d’allarme. Un tale segnale permetterebbe all’utente di cancellare la chiamata in caso di falso allarme. Il sistema è pensato per la camera da letto, la stanza della casa in cui ha luogo la maggior parte degli arresti cardiaci.

Altre sfide attendono il sistema prima che possa essere varato sul mercato, prime tra tutte le problematiche legate alla privacy, come spiega Peter Chai, assistant professor di medicina d’emergenza al Brigham and Women’s Hospital di Boston.
“Sono stati sollevati dubbi sull’ascolto dei rumori ambientali  di una stanza abitata, così sulla raccolta di informazioni captate dal microfono di un telefono o da registrazioni accidentali,” Ricorda Chai.

Immagine: Ms. Tech/Amazon

(lo)

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