Acqua in Nigeria: i racconti dei protagonisti

Un e-book gratuito di recente pubblicazione racconta come l’accesso all’acqua contribuisca a mitigare la crisi climatica nel popoloso paese africano.

di Luca longo

Dedicato ad un’alleanza virtuosa per lo sviluppo, il testo raccoglie le immagini e le storie delle attività intraprese in Nigeria da Eni insieme all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO-UN) e descrive il successo dell’iniziativa attraverso i volti e i sorrisi delle persone che vivono nei luoghi in cui le azioni della multinazionale hanno fatto la differenza.

‘Nigerian water stories: l’e-book’, racconta come il partenariato pubblico-privato volto a migliorare l’accesso all’acqua può mitigare una crisi climatica e rafforzare la sicurezza transfrontaliera. Scarica QUI l’ebook.


La storia di Emily, contadina di Michika

Dove c’è l’acqua, c’è sviluppo umano e ambientale, crescita economica e salute. Questo è un piccolo passo lungo il percorso tracciato da Eni per creare valore condiviso con tutti i propri  stakeholder, attraverso l’impegno concreto per lo sviluppo dei Paesi che ospitano la multinazionale dell’energia.

L’azienda ha lanciato l’iniziativa con FAO nel 2018 per aumentare l’accesso all’acqua degli sfollati interni colpiti dall’emergenza umanitaria.

“La collaborazione triennale con FAO è un esempio virtuoso di partnership tra il settore pubblico e privato e dimostra l’importanza della condivisione di risorse, competenze e del coinvolgimento delle comunità locali nel percorso di trasformazione del Paese”, spiega Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni.


La storia di yau, allevatore e barbiere

“Questo progetto è un modello positivo per diversi motivi. Per esempio perché facilita l’accesso all’acqua da parte della popolazione e perché interveniamo al di fuori delle aree operative di Eni con l’obiettivo di rispondere alla crisi nel nord-est della Nigeria,” chiarisce Alberto Piatti, Head of Sustainable Development di Eni.

“Grazie a questo progetto, più di 67.000 persone costituite dagli sfollati interni e dalle comunità ospitanti hanno ora accesso all’acqua potabile per il loro sostentamento e alle attività agricole su piccola scala”, conclude Fred Kafeero, Representative to Nigeria and to ECOWAS, FAO.

(lo)

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