Il 30 settembre 2016, si concluse la missione di Rosetta, la sonda ESA che per prima esplorò una cometa. Ora Paolo Ferri, direttore della missione, ne racconta la straordinaria avventura nel libro: Il cacciatore di comete, edito da Laterza.
di MIT Technology Review Italia
Nel 2014, per la prima volta nella storia, l’uomo è entrato in contatto diretto con il nucleo di una cometa. Lo ha fatto con la sonda Rosetta e il suo modulo di atterraggio Philae, dopo un volo di 7 miliardi di chilometri nello spazio profondo durato 10 anni.
Paolo Ferri, lo scienziato che ha diretto la storica missione, racconta la straordinaria avventura che ha rivoluzionato le nostre conoscenze delle comete e della nascita del sistema solare, nel libro edito Laterza: “Il cacciatore di comete”, disponibile dall’11 giugno.
Una cometa è un piccolo corpo celeste che vaga nello spazio profondo. Irraggiungibile, intangibile, l’uomo l’ha resa nella sua immaginazione presagio di sventura o spirito guida. Questo fino al 2014, quando i cacciatori di comete dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno raggiunto il nucleo di una di esse con la sonda Rosetta. Il touchdown, epico come l’allunaggio del 1969, è avvenuto dopo un viaggio durato 10 anni e 7 miliardi di chilometri nello spazio profondo. Un inseguimento che ci ha permesso di arrivare a studiare la scia della cometa, le sue code di gas e polveri e il suo cuore di ghiaccio. Per due anni l’hanno accompagnata, analizzata, osservata da ogni prospettiva, depositando persino sulla sua superficie il modulo di atterraggio Philae.
MIT Technology Review Italia seguì la vicenda da vicino, realizzando un reportage emozionante.
(lo)